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L'Udinese è uscita con le ossa rotte (ma non poi tanto) dal confronto con l'Atalanta al "Gewiss Stadium" di Bergamo di sabato scorso. Se l'obiettivo era quello di fare punti, infatti, è stato fallito ma se era quello di ben figurare non è andata poi così male. Basti pensare che solo l'anno scorso su quel campo era finita 7-1. Ma con Gotti c'è stata un'inversione di tendenza, già palesata nella gara d'andata, con l'1-1 finale, con i nerazzurri tenuti a freno dalla difesa eretta davanti a Musso. Non è andata così domenica, ma non c'è nemmeno da fasciarsi la testa. In molti hanno perso contro Gasperini quest'anno, e farlo non è una vergogna. I punti in classifica così restano 33, e l'unica pecca se vogliamo è che il decimo posto, quello ambito da molte squadre che stazionano nella parte medio-bassa della graduatoria, è scivolato 3 punti sopra dopo il pari della Sampdoria a Milano. Gli uomini di Gotti restano però in dodicesima posizione, a +11 dalla zona rossa e con una gara in meno da giocare. Insomma, l'obiettivo salvezza è sempre più alla portata.
Quando mancano solo nove gare alla conclusione del torneo, sembra quasi fatta per la permanenza in categoria. Solo un crollo non giustificato potrebbe far concludere diversamente la stagione. Ma non è a questo che si guarda, ma a più su. Al decimo posto come detto. E dunque salvezza prima possibile (mancano 7 punti alla fatidica quota 40 da conquistare in nove giornate) e poi... si vedrà. Provando a divertirsi e arrivare più in alto possibile. Ovvero il decimo posto, l'unico al momento alla portata a meno di crolli di Sassuolo o/e Verona. Ci penserà Gotti a tenere dritta la barra di De Paul e compagni, rammentando quanto richiesto dal patron Pozzo qualche settimana fa. Mission impossibile? Chissà...
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