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Piazzolla: Udinese alzi l’asticella. Arbitri? Andreotti aveva ragione…

Carlo Piazzolla, uno degli artefici della nascita dell’Udinese vincente, in esclusiva per MondoUdinese ha parlato di arbitri e non solo. Secondo lui, infatti, per il club è arrivato il momento di alzare l’asticella.:”Credo che...

Monica Valendino

Carlo Piazzolla, uno degli artefici della nascita dell'Udinese vincente, in esclusiva per MondoUdinese ha parlato di arbitri e non solo. Secondo lui, infatti, per il club è arrivato il momento di alzare l'asticella.:"Credo che oramai l'Udinese fa parte di quelle sei squadre più importanti, sia finanziariamente sia a livello organizzativo. Oggi l'Udinese deve anche pensare in grande e deve alzare l'asticella. Lo stadio deve lavorare durante la settimana, col nuovo impianto si deve giocare le coppe tutto l'anno per far funzionare l'idea . Per giocare solo la salvezza sarebbe inutile il sacrificio fatto".

Per arrivare a questo serve più che altro raddrizzare in parte la politica, che funziona, ma col nuovo stadio va migliorata: "Vanno riviste le politiche di cessione: basta tre cessioni, si può lasciare libero solo uno, l'Udinese lo sa e lo farà"  

Intanto c'è una questione arbitrale che tiene banco e dove l'Udinese si sente davvero vittima perché non ha mai subito così tanto senza avere mai un episodio favorevole: "Come il vecchio Andreotti diceva a pensare male ci si azzecca, anche se si fa peccato. Gli arbitri non sono pilastri di questo sport: non è possibile che un presidente che subisce, protesta  venga pure castigato così. La gara con l'Empoli è emblematica, l'arbitro doveva vedere il rigore a favore così come doveva vedere che non c'era rigore per i toscani. Io ammetto lo sbaglio in certi casi, ma questi sono eclatanti. Nicchi deve prenderne atto: poi c'è la difesa della categoria che non condivido, devono aprirsi e ammettere gli errori"

Come il vecchio Andreotti diceva a pensare male ci si azzecca, anche se si fa peccato

Un situazione che rischia di diventare esplosiva: "Certo che quando tutta la settimana lavori e nella partita subisci tutto questo diventa dura applicarsi e impegnarti, ti demoralizzi. Stanno facendo danni morali enormi alla squadra di Stramaccioni, e altrettanto grand sotto il profilo economico, se l'Udinese avesse i punti che merita sarebbe a ridosso della Champions. I danni anche di questo tipo sono gravissimi. Qui settimanalmente succedono cose contro l'Udinese, è davvero tutto strano.

Certo che quando tutta la settimana lavori e nella partita subisci tutto questo diventa dura applicarsi e impegnarti, ti demoralizzi.

Non c'è solo questa questione però da affrontare:  "L'Udinese ha bisogno di un regista, di una punta che vada oltre a Di Natale che spero rimanga, ma va centellinato e serve pensare al futuro"

Nuove regole, quanto penalizzano l'Udinese? "La rosa dei 25 non tocca la politica, ha il Watford e il Granada che possono venire in aiuto. Chiaro che senza comproprietà c'è un cambiamento che crea problemi al club"

Stadio, una crescita anche patrimoniale: "Col nuovo stadio il patrimonio è fondamentale anche per un futuro in borsa: i giocatori sono proprietà, il cui valore è aleatorio. Nella valutazione finanziaria, la rosa è volubile, sono importanti le strutture. Lo stadio deve lavorare però tutti i giorni, magari con un museo come a Torino. Se non c'è movimento durante la settimana non si raggiungono gli obiettivi: la via più facile è raggiungere obiettivi sportivi che portino persone, anche in virtù del bacino d'utenza"

Aumentare gli ingaggi è un'altra priorità? "La politica d'ingaggi non va stravolta: va aumentato solo quello per il giocatore da trattenere e che magari vuole andare via. Non tutti sono come Di Natale, per cui va fatto un sacrificio su questo aspetto. Se si fa uno stadio e si lotta per non retrocedere è un problema valorizzare il progetto"

I tifosi nel nuovo stadio però magari speranza che in un nome di grido: "Il tifoso dell'Udinese è abituato bene ed è assuefatto a giocarsela alla grande. L'asticella l'ha alzata il tifoso, ora serve che lo faccia la società. Quando c'ero io, all'inizio del percorso, siamo riusciti a portare 40 mila persone allo stadio. Oggi è impossibile raggiungere quella cifra, ma 20 mila nel nuovo Friuli devono esserci. Altrimenti diventa una cattedrale nel deserto. La società lo sa e  farà molto bene per arrivare ai suoi obiettivi. C'è la struttura e la serietà della proprietà, a confronto di altri club come le milanesi, per esempio.. Dopo Juve e Napoli mi viene in mente l'Udinese. Per questo credo che con questo investimento, serve che si alzi l'asticella"

Infine una considerazione: "Il caso Muriel è emblematico: se è arrivato alla Samp il merito è dell'Udinese non suo, se pensa che i mezzi per arrivare a Genova sono suo si sbaglia. E' stata l'Udinese a vincere anche con un giocatore che non ha dato nulla"

"©Mondoudinese

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