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Qui Sampdoria, Torregrossa: “Se sono già pronto per l’Udinese? Sono rodatissimo, ma dipende dal mister”

L'attaccante ha parlato

Redazione

UDINE - Ernesto Torregrossa, neo attaccante della Sampdoria, si è raccontato ai microfoni di Il Secolo XIX menzionando anche la prossima sfida di Serie A contro l'Udinese: "Prime impressioni genovesi? Bellissime. Sono stato accolto come a casa, dico davvero. Dal mister ai compagni a tutti, non immaginavo. Il presidente in primis. Lui ha anche il merito di aver convinto Cellino, che non è facile. Se cambia qualcosa visto che non sarò titolare? Niente perché neppure quattro anni fa, quando arrivai al Brescia, ero un titolare e tutto quello che ho avuto me lo sono conquistato. Cercherò di farlo anche stavolta, grato al Doria della chance. Arrivare a 28 anni in A significa che ci arrivo maturo e per certi versi è un vantaggio. Ma ci arrivo anche con la voglia di imparare dagli altri per migliorarmi. E qui, tra campo e panchina, di maestri ne ho tanti. Arrivo felice e carichissimo. Pronto per l'Udinese? Io sì, dipende dal mister. A dicembre col Brescia ho fatto 10 partite, direi che sono rodatissimo".

Poi ancora: "Se devo molto a Corini? Sì, perché è il tecnico che mi ha fatto fare un salto di qualità nel modo di vivere gli allenamenti settimanali, di essere d'esempio per i giovani, e di esercitare un certo tipo di leadership nello spogliatoio. Ranieri? Benissimo. Mi ha accolto caloroso e i suoi complimenti dopo Brescia-Samp dell'anno scorso non li scordo. Lavorarci insieme è un grande stimolo e un onore. Il mio idolo è Batistuta? Sì, confermo, e se ho i capelli lunghi è per lui. Quando ero bambino volevo sempre fare lui. Già da piccolo avevo i capelli così anche se li ho avuti pure a zero. Ora sta andando tutto bene e quindi come Sansone li tengo lunghi. Gioco prima punta e sono forte fisicamente, anche di testa, ma non altissimo (1,83). E poi, immodestamente, se dici prima punta pensi a un granatiere tutto forza e niente tecnica e non mi riconosco. Ho fatto tanti gol anche da fuori, anche di qualità, e spesso ho fatto segnare i compagni. Ho giocato in tanti moduli, anche con altre prime punte come Caracciolo, Donnarumma, Balotelli. Mi adatto insomma".

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