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Solo un mese fa scrivevamo che il ct Antonio Conte stava prendendo in considerazione Danilo per la sua Italia, magari chissà pensando di provarlo propio al 'Friuli' contro la Spagna. Del resto il difensore brasiliano solo a dicembre faceva intendere che nel Belpaese sta benone e che il sogno era proprio vestire la maglia della Nazionale un giorno.
Quel giorno sembra allontanarsi clamorosamente e forse definitivamente vista l'età: l'ultimo treno per gli Europei sembra svanire dietro un incomprensibile nervosismo. Prima l'inutile rigore contro la Juve costato un primo rosso, poi la replica - ancora peggiore - contro la Lazio. Quando il brasiliano è entrato in maniera scriteriata su Djorjevic, non solo ha arrecato un danno all'avversario, ma anche e soprattutto l'ha recato s sé stesso e alla squadra. In quel momento in molti, in casa Udinese, hanno visto il baratro vicino a causa di un doppio fallo davvero inutile. E da un calciatore esperto, da uno considerato un Senatore dello spogliatoio, questo atteggiamento appare inspiegabile.
Perché si somma anche a sei cartellini gialli precedentemente presi, ma soprattutto confermano che Danilo non è lineare nel rendimento: troppo spesso comincia bene una stagione per poi cadere in momenti di buio.
Peccato perché i suoi numeri sono importanti: in 19 gare giocate quest'anno ha vinto 72 duelli su 129, 50 palloni intercettati, 15 blocchi e 86 palloni respinti.
Però certi gesti cancellano tutto, anche il sogno azzurro.
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