Udinese che torna in campo domani. Dopo la sosta l'importante sfida contro il Cagliari. A presentare la partita in conferenza stampa è stato il tecnico bianconero Andrea Sottil che ha anlizzato diversi aspetti del momento dei bianconeri, ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato. Ecco le sue parole.
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Cagliari-Udinese | Sottil: “Non sento la pressione. Pereyra? È quasi pronto”
Che partita ti aspetti contro il Cagliari di Ranieri?
"Ranieri è un allenatore pragmatico, con concetti chiari, sa tirare fuori tanto dai suoi calciatori, parla la sua carriera per lui. Ho un bel ricordo del mister, una persona schietta, diretta. Ha preso l'anno scorso un Cagliari non lanciato per vincere la Serie B, lo ha formato e gli ha dato la sua identità come fa con le squadre che allena".
Dei tanti nuovi arrivati chi è effettivamente in grado di giocare dal primo minuto?
"I giocatori vanno condizionati e preparati fisicamente in maniera ottimale, in una maniera che consenta al calciatore di giocare ad alta intensità. Altrimenti rischi di farti male o di non avere una performance che possa servire alla squadra. Alcuni sono arrivati all'ultimo momento, c'è stata la sosta per le nazionali, quindi per esempio Kristensen l'ho visto due giorni, Tikvic l'ho visto ieri. Pereyra si è allenato da solo tutta l'estate. Payero fisicamente sta un po' meglio, Davis purtroppo si è fatto male. Quindi i vari giocatori vanno inseriti gradualmente".
Senza Beto cambia il tuo stile di gioco?
"Beto è un giocatore che accelera come pochi, non aveva bisogno di tante combinazioni di coppia, lo puoi innescare su attacchi diretti da trenta metri e lui poi andava a giocarsela da solo. Quindi chiaramente cambia. Conta il presente e non serve parlare del passato, ma da quando sono arrivato abbiamo portato tre centrocampisti a fare 15 gol, in Europa l'hanno fatto in pochi".
Le parole del mister
—Pereyra può essere avvicinato alla porta?
"Lo conosciamo bene, lui dove lo metti suona, gli ho fatto fare mezzala sinistra, destra, quinto di sinistra, di destra, sottopunta, gli manca solo il ruolo di braccetto e ha fatto tutti questi ruoli bene. Parte da una buona base di condizione fisica, è un giocatore aerobico, fa in fretta ad andare in forma, è un ragazzo che più metti vicino alla porta più ha la capacità di fare la giocata".
Sente la pressione dopo questo avvio?
"Ho scelto questo mestiere perchè lo volevo fare, se non volevo pressioni o critiche me ne sceglievo un altro e restavo a casa, ho una bella casa a Siracusa. E' una componente del lavoro e mi concentro solo su questo, ripetizione e ripetizione, questa squadra ha cambiato tanto, sicuramente bisogna dare del tempo inevitabilmente perchè bisogna che qualcuno si adatti alla Serie A, c'è il mercato, gli infortuni, però lavoriamo e non sento la pressione, esiste sempre a questi livelli e in questa categoria. Vogliamo trovare un grande risultato, questo sì, penso a migliorare i giocatori e il gioco".
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