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Spal, Di Biagio: “Dobbiamo pensare a vincere una partita e ripartire subito”

Il tecnico della Spal, Luigi Di Biagio ha parlato alla vigilia del match contro l'Udinese

Redazione

L'allenatore della Spal, Luigi Di Biagio ha parlato alla vigilia della gara contro l'Udinese, in programma domani alle ore 19:3o al Paolo Mazza di Ferrara. Queste le sue parole in conferenza stampa:

Speranza salvezza

"Ce ne sono tanti. Dobbiamo cercare e pensare di vincere una partita per poi ripartire subito. Non dobbiamo soffermarci purtroppo su quella che è la classifica attuale perché altrimenti sarebbe difficile. Questa situazione dispiace perché in allenamento vedo i ragazzi vivi e presenti e poi divento amareggiato per quello che ci succede in campo. Siamo una squadra che sa quello che deve fare, ordinata e carina, che fa il compitino e che poi inevitabilmente regala tanto o troppo all'avversario. Ogni volta che subiamo gol non c'è mai il merito dell'avversario, ma il nostro demerito. Dobbiamo essere critici. Io per primo devo dare qualcosa in più. E poi anche i calciatori devono capire che hanno responsabilità importanti, che devono essere più presenti e più attenti. Si può perdere ma non così e regalando tutti i gol, come nell'ultima partita. Sono amareggiato e non mi aspettavo tutto questo perché continuo a pensare che si possa fare bene e si possa sperare in una salvezza miracolosa. Inutile girarci intorno, ma servono responsabilità maggiori".

Di Francesco e Reca quante chance di vederli dal 1' minuto

"No, Federico lo convochiamo e vedremo l'allenamento di questa sera che risposte ci darà. Sta stringendo i denti e dando tanto ma dirvi oggi che potrà partire dall'inizio è prematuro. Ho anche dei dubbi a partita in corso. Anche per Reca il discorso è molto simile. Oggi aumenteremo i carichi di lavoro e faranno tutto come stanno già facendo nelle ultime sedute. Nonostante stiano lavorando bene e stringendo i denti entrambi, difficilmente li vedremo nell'undici iniziale. Oggi li proviamo e vediamo quali sensazioni avrò dalla seduta".

4-4-1-1 con Castro dietro la punta

"Castro si sta allenando bene e potrebbe dare quel qualcosa in più che ci sta mancando, sia per il suo potenziale che per il suo modo di giocare. Probabilmente farò parte della partita e domani vedrete in che ruolo".

Teme la fisicità dell'Udinese?

"Io mi preoccupo più dei miei. Dobbiamo pensare di vincere una partita. Avremo un avversario che sta bene fisicamente e psicologicamente, che è in crescita. Al di là della gara pareggiata all'ultimo minuto contro il Genoa. Mi preoccupa più che noi dobbiamo convincerci che ancora si può dire tanto e dare tanto. Sono più concentrato sulla mia squadra".

Rapporto con la dirigenza

"Sento la stessa vicinanza di un mese fa e il rapporto è normale. Loro sono molto vicini e presenti a ogni allenamento, soprattutto il direttore. Ma questo non mi cambia. Il problema è che devo trovare una soluzione per portare a casa dei risultati. Normale che si aspettano qualcosa in più. Ne sono consapevole e pronto a dare battaglia fino alla fine. Con lo staff tecnico non dormiamo alla notte per trovare soluzioni. Può succedere di tutto, nonostante la situazione sia complicata. Dobbiamo essere più attenti. Se avessimo avuto un atteggiamento diverso, ora potremmo avere punti in più".

Tomovic o Sala sullafascia destra?

"Sto pensando a diverse situazioni dietro e ad alcune varianti in mezzo al campo. Entrambe sono opzioni plausibili perché sia Tomovic che Sala potranno giocare a destra. Bisognerà capire anche come si allenerà Reca".

Felipe

"Feli è un grandissimo professionista e ogni volta che l'ho chiamato in causa mi ha dato un contributo importante. Lui è un difensore centrale e qui ha giocato tante volte come terzo. Può fare anche il terzino di emergenza a sinistra. Sto valutando tutto e vediamo che risposte avrò nell'ultimo allenamento".

C'è qualche Primavera pronto a esordire?

"Si, ma non faccio nomi. Qualcuno che può essere utilizzato c'è".

Dopo la sconfitta di Genoa quale era lo stato d'animo?

"C'è tantissima delusione perché nessuno si aspettava quello che è successo. Ora dobbiamo cercare di convincerci che niente è perduto e che bisogna giocare in un certo modo, lottando fino alla fine. Tanto passerà dalla nostra rabbia interiore. Se avessero il 30% della rabbia che ho io, potrebbero capire che si può fare ancora tanto. Io continuo però a vedere i ragazzi presenti e concentrati, nonostante alcune situazioni imbarazzanti che si concedono durante la gara e che non devono succedere. Ognuno di noi dovrà dimostrare di essere una persona professionale. Tutti dobbiamo dare qualcosa in più, perché quando non arrivano i risultati vuol dire che non si è fatto abbastanza".

In che cosa pensa che la SPAL sia migliorata sotto la sua guida tecnica?

"Bisognerebbe distinguere in due periodi, in pre e dopo Covid. Nel pre-Covid eravamo partiti benissimo. Avevamo raggiunto una vittoria importante e avevamo giocato due partite stupende con Lecce e Juventus. Avevo la sensazione che fosse una squadra partita per centrare l'obiettivo della salvezza. Purtroppo poi si è fermato tutto quanto, si è ripreso e abbiamo avuto le problematiche che hanno tutte le squadre. Ora è diventato un altro sport e quando si fa la formazione la si fa tenendo conto soprattutto della condizione fisica di chi può essere schierato. Si tratta di un problema che tocca tutti, nessuno sta giustificando nessuno. Io vedo una squadra che sa quello che fa e che prova a giocare a calcio, seppur manca di attenzione in fase difensiva e più incisività negli ultimi trenta metri. Nel momento in cui prendi gol come nelle ultime uscite vuol dire che ci sono alcune cose che non funzionano. Ed è un problema che si viveva ancora prima del mio arrivo. Qualcosa ci manca e dobbiamo capire dove stiamo sbagliando. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità per ripartire, senza stare per forza di cose a trovare un colpevole. Perché il colpevole alla fine sono sempre io e non sono i giocatori, anche se si devono rendere conto di quello che ci stiamo giocando".

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