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Stramaccioni: Sarà diverso che in Coppa Italia, ma vogliamo giocarcela

Andrea Stramaccioni per la terza volta in questa stagione si trova a parlare del Napoli. Una vittoria e una sconfitta (amara come il fiele) in Coppa Italia, il bilancio finora. « Sarà una gara diversa dalla Coppa, nel 2015 il Napoli è la...

Monica Valendino

Andrea Stramaccioni per la terza volta in questa stagione si trova a parlare del Napoli. Una vittoria e una sconfitta (amara come il fiele) in Coppa Italia, il bilancio finora. « Sarà una gara diversa dalla Coppa, nel 2015 il Napoli è la squadra che ha fatto meglio e poi ha l’occasione per giocarsi il secondo posto, sappiamo che per fare risultato servirà la migliore Udinese, sulle ali della prestazione con la Juve ».

Il Napoli davanti è molto forte:, guai ad allungarsi: « Il loro attacco è straordinario, forse il migliore, soprattutto in casa, ha perfezionato le ripartenze e il momento di colpire. Oggi ragiona di più, è più cinica e matura. Lo sappiamo, abbiamo avuto una preview da quello visto in Coppa Italia: solo facendo una grande prestazione puoi fare punti »

Si percepisce però come una partita che può cambiare gli obiettivi? « Ho fatto i complimenti alla squadra dopo la Juve, ma basta parlarne. Rimarrà una grande prestazione che vale un punto, ora ci sono due gare a rischio, voglio pensare solo al Napoli e alla sua forza. Loro hanno obiettivi diversi, siamo certi che nn saranno facile giocare contro questa Udinese. Non ci siamo lamentati, ma andiamo via in 15, è l’unico neo »

La squadra è cresciuta: « Un allenatore non deve né deprimersi se le cose vanno male, né esaltarsi se vanno bene. Io vedo una  crescita di individualità, se parlo di progetto intendo dire che a giugno abbiamo aumentato il valore di alcuni giocatori, sappiamo che dobbiamo salvarci quest’anno, ma rimango ambizioso, quest’anno gettiamo le basi per provare a crescere. Con la proprietà abbiamo le stesse idee »

La squadra senza punte rimane un handicap per l’allenatore che non ha scelte: « E’ un 2015 nato nell’emergenza, ma un allenatore ha due strade: o si sottolineano le assenze o si tira fuori di più dall’emergenza. Io credo che abbiamo dato di più. Speriamo presto di riavere i nazionali, Wague è tornato, speriamo di riavere presto anche Pinzi, pi tornerà Kone che è importante. Io dico sempre ai miei di giocarcele, perché tornando la sfortunata gara con la Juve, oggi eravamo qui a parlare di tre risultati utili. Insomma, abbiamo dimostrato di saper giocare contro chiunque, pur rimanendo realisti »

Silva non sembra in forma: « In questo vorrei dire che ha pagato più di altri lo stop: la sua forza è la velocità, può metterci di più a recuperare di un giocatore tecnico, ma rimane un punto fermo, tanto che ha sempre giocato da quando è rientrato. Un momento di adattamento più esserci, Pasquale è sempre stato dietro, ma voglio encomiarlo perché si è fatto trovare pronto. Quando parlo di crescita parlo di spirito di gruppo, una base per costruire qualcosa »

Higuain è il più forte? « Tevez a mio avviso rimane il più forte, Higuain è il più letale negli ultimi 16 metri »

La difesa a quattro è un esperimento? « Direi che già Benitez può immaginare quali siano i nostri giocatori, non diamogli ulteriori vantaggi, anche se il Napoli è la squadra che gioca maggiormente con una sua identità, anche se pure noi abbiamo il nostro DNA con il nostro modo di giocare. Widmer? i compagni lo chiamano la furia bionda, non amo parlare dei singoli, mi piace parlare di valori collettivi, la crescita di un gruppo passa per le crescite individuali, ma questo vale anche per Allan o Danilo che crescono grazie alla squadra »

Piris è stata un’invenzione in difesa: « Io credo che il calcio italiano vada verso una direzione con esterni offensivi, l’uno contro uno è fondamentale per tutti. Credo che il calcio attraversi dei momenti, alla seconda punta si preferisce l’esterno d’attacco. Piris andava solo rigenerato dietro, ha giocato come terzino, ha giocato poi nella difesa a tre dove è una valida alternativa. Le altre squadre che ti costringevano a giocare con Heurtaux largo con Danilo e Domizzi centrale, oggi avere lui con queste caratteristiche è un vantaggio. Pari, Hurtaux, Danilo e Domizzi sono tutti funzionali a un calcio in evoluzione »

L’Udinese dovrà necessariamente passare per i centrocampisti a Napoli: « Le iniziative dove abbiamo messo in difficoltà il Napoli in coppa nascevano dai centrocampisti, che mettono in difficoltà la retroguardia avversaria. Con umiltà e orgoglio sarà questa la linea della gara . Hallberg? Ha qualità, è educato, gli tireremo fuori un po' di grinta in più!»

Su Perica, infine, « è una prima punta atipica, aggredisce lo spazio, in progressione non è lento, ha 19 anni non vorrei caricarlo di pressione, deve ambientarsi e capire il nostro calcio. Completa un pacchetto d’attacco che finirà la stagione »

©Mondoudinese

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