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Udinese, Bonifazi: “Qui c’è tutto per lavorare al meglio e per rendere al top”

Il difensore dell'Udinese, Kevin Bonifazi ha parlato della sua nuova avventura in Friuli

Redazione

Il difensore dell'Udinese, Kevin Bonifazi ha parlato della sua nuova avventura in Friuli. L'ex Spal arrivato nella sessione di mercato estiva ha rinforzato il reparto arretrato di Gotti. Al momento il romano non ha ancora esordito per via dei problemi fisici che lo hanno tormentato. Queste le sue parole a Il Gazzettino:

La tua nuova destinazione

"Mi sono trovato bene nella Spal, ma l’Udinese è un’altra cosa: per me rappresenta il salto di qualità. Da tante cose capisci perché l’Udinese è da 25 anni di seguito in A, c’è un meccanismo oliato che è una garanzia per noi calciatori".

Dopo un inizio difficile potrebbe arrivare a breve il tuo momento?

"È vero, ho vissuto un’estate particolare. Subito dopo la fine del torneo, nel post lockdown, sono andato in vacanza per due settimane. Al rientro sono stato stoppato dal Covid-19: altri 15 giorni fermo, tappato in casa. Quando finalmente ho potuto lavorare a livello atletico mi sono trovato in difficoltà. È servito un lungo ricondizionamento e pian piano ho recuperato un buono stato di salute generale. Il mister mi ha già utilizzato, ma devo crescere ancora, è ovvio".

Tatticamente dove preferisce giocare?

"Mi trovo bene nella difesa a quattro anche da terzino, come in quella a tre soprattutto sul centro-destra o centro-sinistra. Mi piace impostare, non sono il classico difensore che spazza e “rompe” il gioco degli altri. Del resto nel calcio moderno tutti devono essere in grado d’innescare un’apprezzabile manovra, anche il portiere. Io cerco di farlo sia con il destro che con il sinistro, avendo la fortuna di cavarmela con entrambi. In passato un mio allenatore dopo 6 mesi si era accorto che non ero un mancino, come lui credeva".

Cosa l'ha colpita di più dei primi mesi all'Udinese

"La struttura nel suo complesso. Qui c’è tutto per lavorare al meglio. Inoltre a nostra disposizione c’è uno staff valente, di professionisti affermati: hai tutto quanto ti serve per rendere al top".

Inizio di campionato deludente, cosa ha influito?

"Ognuno dice la sua, io sostengo che la differenza in negativo l’hanno fatta gli errori in fase di concretizzazione e quelli difensivi. In sostanza noi abbiamo sbagliato e gli altri ne hanno approfittato".

Preoccupato?

"No, nel senso che possiamo e dobbiamo risalire la china. Le potenzialità per farcela non mancano di certo".

Contro il Sassuolo a svolta?

"Il risultato di parità contro gli emiliani è buono, meritato. Abbiamo concesso poco, forse nulla al nostro avversario, Musso mi sembra abbia toccato solo 2-3 palloni. Niente da eccepire dunque sul risultato. Siamo stati concreti, abbiamo raccolto i frutti del nostro lavoro, ma è evidente che sul piano del gioco dobbiamo fare meglio".

Alla ripresa c'è il Genoe, può essere l'occasione per ripartire al meglio

"Non c’è nulla di scontato, ma in questo momento di magra a me interessa, come credo a tutti noi, fare il risultato più che essere convincenti sotto il profilo tecnico. Le vittorie sono la migliore medicina per crescere ulteriormente, lavorare con tranquillità, fare bene quando affronti l’avversario, chiunque esso sia. Ora non si può andare tanto per il sottile: va bene ripetere prestazioni come a Reggio Emilia e vincere".

L'Udinese ha fatto un ottimo mercato. Quanto è importante avere calciatori di qualità?

"La qualità fa sempre bene. Bisogna anche mettere in preventivo, però, che ai nuovi acquisti serve sempre del tempo per ambientarsi e capire determinati schemi. Non si può pretendere che da subito facciamo la differenza, anche se sono bravi. Ed è questa probabilmente la mia spiegazione al fatto che il nostro allenatore sinora ha sempre mandato in campo per 9 undicesimi la squadra della passata stagione, che io ritengo forte. L’ho incontrata a luglio a Ferrara e mi ha fatto un notevole impressione. Pian piano, con l’apporto anche di noi “nuovi”, crescerà ancora". 

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