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Udinese – Brescia gara importante ma non seria

Monica Valendino

Udinese e Brescia al Friuli per fare punti in una gara importante per entrambe, ma alla quarta giornata non di certo seria

C'è già chi definisce Udinese - Brescia come uno spareggio. Ma c'è anche chi sostiene che le scie chimiche siano una manovra occulta dei governi per mascherare piani di sterminio di massa oppure che la Terra sia piatta. Insomma i catastrofisti sono comuni come le zanzare d'estate. Sempre che esistano ancora le stagioni, ma questa è amara realtà.

E la stagione di bianconeri e Rondinelle non è partita nel migliore dei modi, questo è evidente. Più i lombardi sembrano non avere ancora assimilato la categoria né tanto meno il gioco di Corini. Producono tanto, segnano anche (attenzione a Donnarumma), ma incassano come uno speculatore sullo spread italiano. l'Udinese gioca decisamente con più determinazione, ma ataviche problematiche sembrano ripresentarsi anno dopo anno dal dopo Di Natale: ovvero si crea, ma si segna col contagocce al di là di chi sono gli interpreti. Se ci aggiungiamo che la rosa sembra assemblata con tanti doppioni in certi ruoli e scoperta altrove, capiamo anche perché Tudor non può che andare avanti col vecchio (e criticato) 3-5-2.

Corini dall'altra parte se la deve vedere col mite e mansueto Cellino, uno che è già intervenuto a gamba tesa dopo il rocambolesco 3-4 della sua squadra contro il Bologna al Rigamonti. Pozzo (sia Sr sia Jr) appaiono più pazienti in tal senso, ma gli ultimi anni dicono che il figlio, che ha in mano oramai le chiavi della società, se non vede risultato e gioco può passare alla decisione estrema. La presenza oggi di Pierpaolo Marino può garantire più stabilità in tal senso, ma alla fine è sempre il campo che decide. Per ora Tudor sia chiaro non rischia, nonostante qualche dichiarazione sul mercato che pare non sia stata particolarmente apprezzata ai piani altissimi del club di Piazzale Argentina. Ma il croato ha detto solo verità, condivise peraltro da molti tifosi, se non quasi tutti.

La gara di sabato al Friuli non sarà decisiva per Tudor, che però sa che dopo due sconfitte consecutive deve iniziare fare punti con  Brescia, Verona e Bologna. Un  trittico che dirà meglio che campionato attenderci e se davvero anche questa volta le colpe potrebbero ricadere su chi mette in campo la squadra ufficialmente. Tudor sa che non può fallire e sa che  senza De Paul ha più mani libere - al di là delle frasi di rito - per schierare una squadra logica in base anche all'avversario. Col Brescia che dietro regala tanto per adesso servirà più velocità, quindi Pussetto e Lasagna o più quantità, quindi Nestorovski e Lasagna? Okaka per ora è fuori mentre in mezzo si potrebbe rivedere Barak, ma fino all'ultimo il tecnico si prenderà tempo per capire la sua condizione. Per il resto la solita Udinese, senza Ekong dietro, con il solito 3-5-2, ma che deve migliorare sotto il profilo realizzato e anche come percussioni sulla fascia se n on vuole rimanere nell'oblio degli ultimi anni.

A quel punto sì che la società dovrà scegliere se far ricadere ancora la colpa su un tecnico che fa con quello che ha in mano. Che può essere piuma o può essere piombo: per adesso è ancora incerta, del resto lo diciamo da mesi che servono dieci giornate per capire la dimensione di un campionato.