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Udinese, pari e patta

Udinese che gioca bene nel primo tempo e va in vantaggio, ma nella ripresa cala e il Napoli reagisce e pareggia, sfiorando anche il vantaggio alla fine. Un pari che comunque va stretto ad entrambe per la classifica

Redazione

Un punto che sommato agli altri fa quindici: una media salvezza di un  punto a gara che per adesso tiene l'Udinese lontana (circa) dalla zona rossa. Se visto così il pari col Napoli è da prendere come un bicchiere mezzo pieno. Ovviamente se si pensa che è l'unico punto in tre partite e con la Juve davanti allora il bicchiere pian piano si svuota, anche perché serve capire cosa faranno gli altri. Come negli ultimi anni se la media punti resiste serve sempre sperare che ci sia chi fa peggio. Per adesso all'Udinese è andata benone, non sempre può succedere per questo contro un Napoli in piena crisi d'identità, benché fosse una gara complicata proprio per questo, serviva almeno una risposta dopo la bella vittoria in Coppa  Italia. Invece quasi la solita formazione con i soliti problemi  e i soliti errori sparsi hanno confermato che questa Udinese naviga a vista

LA PARTITA - Gotti mette Larsen a sinistra e rilancia Ter Avest a destra; in difesa confermato De Maio, mentre in mezzo si rivede Fofana. Attacco con Lasagna e Okaka. Ancelotti schiera la formazione annunciata alla vigilia, col meglio che ha a disposizione escludendo quei giocatori con vari problemi che stanno influendo sui risultati azzurri.

partita che fatica a decollare, squadre attente a non lasciare spazi del resto il risultato è importante per entrambe. Il Napoli di Ancelotti non vince da sei incontri di campionato: nella sua carriera da allenatore, solo una volta l’attuale tecnico dei partenopei ha registrato una serie più lunga senza successi nei Top-5 campionati europei (otto nel 1996/97, sulla panchina del Parma).

Aggiungiamoci che Il Friuli è lo stadio che ha visto meno reti in questa Serie A: 12, appena quattro di questi segnati dall’Udinese, otto subiti dalla squadra friulana.

E in effetti la gara è combattuta, ma con poche occasioni: la prima è per l'Udinese alla mezzora e Lasagna insacca un vantaggio che i bianconeri sembrano poter tenere.

Ma nella ripresa il Napoli entra in campo co  maggiore determinazione con un Lorente in più a scombussolare la difesa friulana che inizia a scricchiolare. Fino al 70' quando dopo varie percussioni Zielinski insacca il pareggio. Ancora Napoli fino alla fine, ma Musso è presente.

L'effetto Gotti è tutto da valutare ancora, oramai appare chiaro che il club cecherà di aspettare le festività e la sosta per comprendere a quanto si girerà l'andata e come andranno le prossime gare importantissime prima di prendere una decisione. Mossa forse azzardata, ma Pozzo Jr ha abituato a scommettere tutto sulle sue scelte e visto che il timoniere è lui anche oggi serve attendere per capire che direzionava e si vuole dare. Certo è che Gotti così com'è appare un supplente e forse i giocatori se ne approfittano. Serve chiarezza, come del resto serve al Napoli che al Friuli si è mostrato solo l'ombra di quella squadra che dovrebbe reggere l'urto di Inter e Juve (!). Il pari ci sta tutto quindi, ma a nessuna delle due va bene. L'Udinese poteva e doveva gestire meglio la partita,, ami cali nella ripresa sono quasi la norma. Il Napoli ha giocato a fiammate. Il bicchiere è da capire se sia mezzo vuoto o mezzo pieno, i discorsi vagano e le teorie pure. Mentre la continuità di risultati per entrambe è una chimera ed qui sta il problema.

 

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