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Udinese un ko che sa di vecchi problemi

Udinese, un solo vero tiro in porta e un gol. Il Chievo più intraprendente alla fine coglie una vittoria meritata per quanto visto in campo. Iachini ha ancora molto da lavorare per dare un'identità di gioco alla sua squadra che appare ancora...

Monica Valendino

Nulla da fare, la terza vittoria consecutiva non arriva e manca oramai da due anni. Allora c’era Stramaccioni in panchina, ma di acqua sotto i ponti ne è passata da allora, anche se in casa Udinese si fatica ancora e non solo non arriva la terza, ma arriva puntuale la sconfitta che ridimensiona ancora una volta una squadra che non sembra voler guarire mai dai suoi atavici malesseri. La squadra di Iachini cede nel finale, anzi crolla come fatto anche nel recente passato. Una vittoria meritatissima quella del Chievo che sfrutta gli annosi problemi di una squadra ancora senza identità. Contro l’organizzazione del Chievo che gioca a memoria da anni, gli spazi si sono andati via via chiudendo e alla fine l'Udinese ha impattato contro il muro eretto da Maran (in tribuna).

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LA PARTITA Pioggia incessante sul ‘Friuli’, subito brividi per l’Udinese con Birsa lasciato solo di colpire di testa in area, ma il pallone è fuori. Il terreno di gioco rallenta molto il pallone, le squadre appaiono impastate in mezzo, anche se è il Chievo ad essere più incisivo sempre con Birsa.

L’Udinese si sveglia all’improvviso al 24’: fino a questo momento i bianconeri non erano mai stati pericolosi, Hallfredsson pesca bene Zapata insacca il suo primo gol stagionale.  Il Chievo che fino ad allora aveva il pallino del gioco accusa il colpo, l’Udinese prende confidenza con il campo e conquista metri. Non succede però molto ancora nella prima frazione con i bianconeri che non sono brillantissimi e col Chievo che fa un possesso palla abbastanza sterile.

Nella ripresa è sempre il Chievo a fare più gioco, a sembrare più ordinato: ma è sempre il Chievo che sbaglia troppo, soprattutto nell'ultimo passaggio. La squadra di Iachini controlla anche se al 71' Cacciatore di testa fa venire i brividi ai bianconeri. E' l'anticamera del gol del pari che appare meritato. Castro all'80' anticipa tutti e segna. Il Chievo però ci crede fino all'ultimo e al 94' con Cacciatore punisce i bianconeri troppo leziosi in difesa

Una sconfitta che fa pensare per l'Udinese che si riscopre fragile soprattutto psicologicamente: Senza identità non sa sfruttare il vantaggio e non sa osare. E alla fine, a forza di subire prende reti che appaiono anche evitabili.

 

 

 

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