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Una Udinese ‘femmina’ dinanzi al Diavolo

Paradossalmente la gara di Milano, contro i rossoneri, è molto più importante per la squadra di Inzaghi che per l’Udinese. Stramaccioni cercherà ovviamente punti (qual è quell’allenatore che non manda in campo la squadra per...

Monica Valendino

Paradossalmente la gara di Milano, contro i rossoneri, è molto più importante per la squadra di Inzaghi che per l'Udinese. Stramaccioni cercherà ovviamente punti (qual è quell'allenatore che non manda in campo la squadra per questo?), ma soprattutto sa che non avendo nulla da perdere può giocarsela e può trovare alcune risposte importanti anche per il futuro.

A 18 punti a un terzo di campionato, l'Udinese viaggia - nonostante le critiche sul cosiddetto bel gioco - in una posizione di classifica invidiabile. Non importa come sono arrivati i punti, ci sono e vanno trattati come un tesoretto su cui costruire non su cui dibattere.

Premesso questo è ovvio che ci siano problemi che sintetizziamo con alcune cifre: quartultima come tiri nello specchio avversario Di natale capocannoniere con 2,7 tiri per partita, dietro di lui il vuoto o quasi, dal centrocampo un solo gol su 15, pochezza di elementi in avanti, paura inconscia di imporsi, di arrivare prima dell'avversario sulla palla, difetto che va sottolineato emerge a tratti (col Chievo il primo tempo è stato più che positivo). Insomma a Milano almeno su qualche punto di questi serve una risposta.

Per arrivarci pare che Strama abbia intenzione di cambiare qualcosina: il modulo è un vestito, è il modello che lo rende bello o brutto, ma il sarto deve anche saperlo cucire a pennello su chi lo indossa.

Contro un Milan che gioca di contropiede (come cambiano i tempi!), l'Udinese presumibilmente farà lo stesso, ma ciò non toglie che fasce e mediana devono essere necessariamente più propositivi. Non importa in quanti si difende, importa in quanti salgono in fase di possesso.

Per questo motivo e perché Thereau può risultare utile a gara in corso non avendo alternative valide davanti, Strama sta pensando a un 4-3-2-1 con il solito Totò terminale offensivo e Kone e Fernandes dietro come trequartista. Non centrocampisti aggiunti, sia chiaro, altrimenti il gioco è ovvio che arretri troppo. Loro due devono stare in mezzo alla linea finale e alla mediana, giostrando palla e posizione, offrendo copertura se un centrocampista avanza per inserirsi a sorpresa e magari colpire da lontano, cosa che all'Udinese manca, tra le altre cose.

Il terzetto in mezzo dovrebbe essere facile da comprendere: Allan, Guilherme e Badu, semmai i problemi stanno dietro, con Widmer in forse e la possibile conferma della difesa vista col Chievo, ovvero con due terzini che spingono pochino.

Il resto è fame: l'Udinese non deve fare la santerella davanti al diavolo, altrimenti la furbizia di giocatori esperti farà la differenza. Deve fare un po' la smorfiosa, fingendo di nascondersi e poi la vamp, per colpire duro. Il calcio sarà anche un gioco maschio, ma a volte l'astuzia femminile potrebbe servire...

"Mv

©Mondoudinese

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