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Vulpis: Lo stadio valore come Hospitality, ma la politica dell’Udinese non cambierà

Marcel Vulpis, massimo esperto di economia nello sport in Italia, a MondoUdinese ha parlato del futuro dell’Udinese e del calcio italiano, parlando da quello che sarà il club bianconero  « l’ospitalità diverrà centrale nel nuovo stadio. A...

Monica Valendino

Marcel Vulpis, massimo esperto di economia nello sport in Italia, a MondoUdinese ha parlato del futuro dell’Udinese e del calcio italiano, parlando da quello che sarà il club bianconero  « l’ospitalità diverrà centrale nel nuovo stadio. A Udine diverrà l’obiettivo da valorizzare: convention, meeting, anche al di là della partita, diverranno fondamentali per centralizzare il ‹ Friuli › come location focale. Lo Stadio Olimpico ospita i battesimi dei testimoni di Geova, l’Udinese deve seguire esempi vari, non dev’essere solo il posto dove giocare una partita, ma un’opportunità dove fare eventi slegati anche al calcio »

Le parole di Pozzo di alzare l’asticella si legano con quest’idea di stadio? « Possono essere vere, ma sarebbe un cambiamento radicale di intendere il calcio. Oggi l’Udinese è una società di intermediazione, un HUB dove i giocatori stanno alcuni anni per poi essere valorizzati e venduti. Fermarli per anni è dura, andare sempre in Europa la vedo difficilissima per l’Udinese, che pur può fare ottime cose, ma non ha la forza storica e imprenditoriale per far rimanere i giocatori e ambire sempre a essere tra le prime sei. Di Natale è un caso unico. O trovi quello innamorato della città, altrimenti devi alzare gli ingaggi e onestamente mi sembra impossibile. Questo mi sembra più un desiderio di Pozzo che una strategia ».

Sul movimento calcio Vulpis è chiaro:  « l’unico top club oggi in  Italia è la Juve che però deve alzare il fatturato almeno a 400 milioni per competere in Europa. Oggi però in Italia non ha rivali, perfino la Roma o chi per lei deve solo azzeccare una formazione per  poter competere. La Juve che va verso il quarto scudetto è il simbolo di come va il movimento calcistico in Italia. La Roma si sta solo avvantaggiando del momento di Milan e Inter. Qui non si capisce che il ranking rischia di portare solo 4-5 squadre in Europa: imbarazzante. Le altre tifino Juve, più vince, più si risale la china della classifica Uefa ».

L’Europa comunque « rimane un peso perché sportivamente non si va mai avanti, e il discorso vale per l’Udinese come per le altre:  serve solo a portare soldi, a volte pure pochi per l’Europa League. IL prestigio? Sarebbe vincere, non partecipare con formazioni estemporanee »

Il cambio delle regole fatte dalla Figc, infine sono comunque la si veda un  punto di partenza « Cambiare non è mai semplice, qualunque soluzione cerchi non è detto che sia giusta. L’importante è fare, poi si può correggere l’idea. Poi che oggi quello che si farà non risolverà i problemi siamo d’accordo, ma intanto si sta cominciando a parlare di vivai. Questo è un pese di gente scaltra, fatta la regola si trova l’inganno, questo è il problema che eventualmente ci si deve porre. Le società sono furbe e potrebbero aggirare le regole appena varate.  Non sono cretini i dirigenti, per cui si vedrà che impatto avrà questa novità. I cambiamenti e i mutamenti sono utili, ma arrivano dopo anni di lassismo. Comunque un passo lo si è fatto, poi si vedrà come migliorare ».

"©Mondoudinese

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