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Gazzetta: Toni a 300, vai Verona. E Pozzo s’infuria

Monica Valendino

Ecco il commento della Gazzetta dello Sport alla sconfitta dei bianconeri Fuori dal tunnel grazie a un centravanti che non vuole invecchiare e un greco dal cognome complicato che gioca un partitone quasi volesse omaggiare il lontano fondatore...

Ecco il commento della Gazzetta dello Sport alla sconfitta dei bianconeri

Fuori dal tunnel grazie a un centravanti che non vuole invecchiare e un greco dal cognome complicato che gioca un partitone quasi volesse omaggiare il lontano fondatore della società. L’Hellas ringrazia Toni e Christodoulopoulos interrompendo la serie negativa di 8 partite senza vincere. Classifica raddrizzata e autostima ritrovata in tempo per il derby col Chievo. L’Udinese chiude l’anno al Friuli proprio come l’aveva cominciato: perdendo col Verona. Il giorno dell’Epifania era finita 3-1, ieri è andata un po’ meglio, ma la consolazione è relativa per uno Stramaccioni ancora pieno di dubbi.

IL GRECO PIÙ BRAVO Mandorlini si toglie più di un sassolino dalle scarpe cancellando quasi di colpo i nuvoloni che si erano addensati sulla sua testa. «Abbiamo giocato meglio senza avere la loro tranquillità», dice alla fine. Giusto: il Verona ha dato dimostrazione di avere i nervi saldi e di sapere quando e come colpire. Non si è depresso dopo aver preso il gol di mister 201 gol, all’anagrafe Totò Di Natale, bravo a saltare più in alto di Rodriguez, detto «el Pelado», alto ma poco reattivo. E soprattutto ha trovato in Christodoulopoulos la chiave per risalire. Schierato interno destro nel 3-5-2 (Mandorlini ha archiviato il 4-3-3 in attesa di situazioni migliori), il leader della colonia greca in campo, 5 giocatori in tutto, ha fatto saltare gli equilibri difensivi dell’Udinese. Non solo ha frenato la spinta di Allan e Pasquale, ma quando serviva si è allargato per prendere la zona di competenza di Tachtsidis, che ha piedi buoni ma è troppo compassato. Insomma, un impatto devastante sulla partita, dimostrato dall’assist per Toni (rete numero 300 da professionista festeggiata con una maglia speciale, che sarà in vendita a scopo benefico) e dal gol in apertura del secondo tempo: palla rubata ad Allan e gran corsa con Guilherme in affanno, poi tiro sotto le gambe di Karnezis. Occhio agli errori individuali, occhio anche ai tempi del sorpasso: tolto l’intervallo (una delizia per chi ha appena segnato, una tortura per gli altri), sono passati una manciata di secondi.

IL CAZZOTTO A POZZO Segno di un evidente calo di tensione dell’Udinese. E Stramaccioni l’ha voluto ricordare: «Abbiamo fallito un’altra occasione per fare il salto di qualità: prima il Cesena e il Chievo, ora il Verona». Sotto traccia, le critiche a una squadra che, Di Natale a parte, manca di personalità. Anche dal punto di vista tattico la dipendenza da Totò è evidente. E non contribuiscono a migliorare il clima neppure le parole di Pozzo: «Ho visto molta confusione, non ho capito i cambi. È stato come prendere un cazzotto in faccia». La classifica resta buona, ma la qualità del gioco sembra un optional in uno stadio che non vede la vittoria da quasi 2 mesi (26 ottobre con l’Atalanta). Resta qualche punto interrogativo: Fernandes merita i gradi del trequartista o meglio preferirgli Thereau? Guilherme bocciato come play, giusto: ma quali sono le alternative? (...)