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Il commento del Corsport a Udinese-Torino

Senza fare granché sul piano del gioco, ma evidenziando quelle qualità che reclamava la piazza friulana, cuore e grinta, l’Udinese riassapora la gioia del successo che spazza nubi nerastre che si erano addensate all’orizzonte. Ma la squadra...

Monica Valendino

Senza fare granché sul piano del gioco, ma evidenziando quelle qualità che reclamava la piazza friulana, cuore e grinta, l’Udinese riassapora la gioia del successo che spazza nubi nerastre che si erano addensate all’orizzonte. Ma la squadra di Ventura ci ha messo del suo: per 75’ non si è vista se non alla sagra degli errori e quando si è svegliata era ormai troppo tardi per recuperare anche se, dopo il gol di Benassi, c’erano altri 20’ di speranza. Tutto sommato, se si considera il numero di tiri in porta, le occasioni create, un clamoroso palo colpito da Quagliarella, il Toro non avrebbe demeritato di proseguire la striscia dei risultati positivi che si ferma a quindici tra campionato e Europa League. Ma è anche doveroso mettere in risalto il comportamento dei bianconeri che sono scesi in campo indossando il saio, lottando su ogni pallone. Soprattutto bravi per la reazione al gol di Quagliarella al quarto d’ora, bravissimo a colpire di testa su cross da sinistra di Farnerud incredibilmente lasciato solo da Wague per il resto impeccabile, oltre che autore del gol-vittoria.  

L’Udinese, reduce da tre sconfitte consecutive, non vinceva in casa dal 26 ottobre (2 -0 all’Atalanta). Il merito dei bianconeri, che hanno subito aggredito alti, che hanno dimostrato coraggio, è stato quello di non abbattersi, di reagire con ordine e 2’ dopo ecco che Di Natale si avventa su una palla vagante dopo un contrasto al limite dell’area tra Glik e Widmer e con straordinaria rapidità trova l’angolino basso più lontano dove Padelli non può arrivarci. E’ il gol numero 203 del bomber partenopeo, sempre più vicino (a meno due) da Roberto Baggio e ancora una volta decisivo per le fortune della squadra di Udine.

E’ un Toro stordito, nel mezzo non filtra (dove invece Pinzi, al suo rientro dopo oltre due mesi, può agire indisturbato nel ruolo di mediano metodista), non sfrutta le fasce, balbetta in difesa, solamente Quagliarella rappresenta una costante minaccia per i friulani.

"Tratto dal Corriere dello Sport

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