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Il Gazzettino: Udinese a scuola di cinismo

Nessuna scusante. L'Udinese a Parma ha perso per via degli errori che sono stati commessi in difesa come in attacco, troppi per sperare almeno di non buscarle.

Redazione

L'apertura del Gazzettino sull'Udinese.

 Nel primo tempo poco o nulla ha funzionato, il Parma si è trovato la strada spianata per segnare due gol, squisito regalo della difesa bianconera, che hanno deciso la contesa temuta non poco dai padroni di casa, considerate le assenze di Gervinho e Inglese, con Kucka e Kulusevski non al meglio fisicamente, in forse sino al giorno prima. Sempre nel primo tempo sono stati gli emiliani a conquistare le seconde palle dando un ritmo più elevato alla manovra, operando con efficenza in difesa e solidità in mezzo al campo; il fatto che al 41' Lasagna abbia avuto la palla per accorciare le distanze non può in alcun modo modificare il giudizio, che resta negativo, sull'atteggiamento e sul comportamento dei bianconeri. Nel secondo tempo l'Udinese si è in parte riabilitata, si è svegliato De Paul e l'innesto di Jajalo ha dato più sicurezza, ma quando si sbagliano quattro palle gol, tre delle quali con Mandragora, la prestazione resta negativa. Ecco perché insistiamo nel non concedere alcuna attenuante a una squadra scesa in campo al completo, non come il Parma che alla fine ha ringraziato. Era lecito attendersi almeno un rendimento simile a quello evidenziato contro il Milan, che sarebbe bastato per fare punti e portarsi in posizione mediana in classifica, chiudendo il discorso salvezza, anche se con nove punti di vantaggio sul terzetto di coda solo un terremoto calcistico potrebbe spingere nel burrone l'Udinese. Domenica non è piaciuto nemmeno Okaka, non solo per aver mancato il bersaglio di testa nel primo tempo, ma anche perché è risultato facile preda della difesa del Parma, rappresentata dall'ottimo Bruno Alves. (...)

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