Messaggero Veneto: Causio: «Cara Udinese, a Torino devi provarci »

Apertura del Messaggero Veneto con intervista a Franco Causio.

Tra i problemi attuali di Sarri e di Gotti non ci sono né Cristiano Ronaldo e né Rodrigo De Paul. Così la pensa Franco Causio, «diventato uomo alla corte di Agnelli», per sua stessa ammissione, e grato all'Udinese per il rilancio a grandi livelli che gli valse la chiamata nella Nazionale laureatasi campione del mondo a Spagna '82.A proposito Barone, e se volessimo partire dai ricordi in bianco e nero? «Volentieri. Quando lasciai la Juve fu un mio amico giornalista a dirmi che ero stato ceduto all'Udinese. La prima telefonata che mi arrivò fu di Enzo Bearzot e mi disse: "Guarda che vai a giocare nella mia terra, cerca di dimostrare a tutti che non sei finito". Andò a finire che tornò allo stadio Friuli a vedermi».Prima però ci fu l'incontro con Dal Cin... «Ci incontrammo a Milano, arrivò con un'ora di ritardo che stavo per tornarmene a Lecce. Ci guardammo negli occhi, non mi disse niente, ma capii che dovevo rimboccarmi le maniche per rilanciarmi e a Udine lo feci».Rimboccarsi le maniche è anche l'immagine dell'attuale Udinese... «Lo ha fatto col Napoli, la squadra mi è piaciuta anche se è calata nella ripresa. Ho visto una squadra che può fare di più, che ha qualche idea nuova e che può salvarsi tranquillamente, anche se sicuramente qualcuno può dare di più. De Paul è discontinuo, ma dipende solo da lui, specie adesso che è in nazionale e quando torna deve dare di più, anche da capitano quando non c'è Lasagna».

Pronostico chiuso a Torino per l'Udinese?«Non c'è mai nulla di scontato e le partite si giocano sul campo non sui giornali. Non è neanche vero che l'Udinese non ha nulla da perdere, invece credo che la squadra di Gotti debba andare bella compatta, chius« e pronta a ripartire come fatto col Napoli, e così facendo potrà fare anche bella figura» (...)