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Messaggero Veneto: «Dalla semplicità di Zico alle telefonate di Boniperti vi racconto Juve-Udinese»

Gigi De Agostini sfoglia l'album dei ricordi alla vigilia della sfida tutta bianconera di domani «A Torino, la mattina, la prima cosa che fai non è la colazione, ma ricordarti che devi vincere»

Redazione

apertura del Messaggero Veneto con intervista a Gigi De Agotisni doppio ex di Juve e Udinese.

Sei anni di Udinese e cinque di Juventus. Ma anche tanto altro ancora. L'emozione di un ragazzo di 22 anni che si ritrova a giocare con Zico, il Mondiale di Italia '90 perso in quella maledetta semifinale giocata a Napoli con l'Argentina, le telefonate all'alba dell'avvocato Agnelli e quelle "minacciose" di Boniperti. Gigi De Agostini è un'enciclopedia del pallone.Gigi, partiamo dalla gara di domani. Quella con la Juve è per l'Udinese la classica partita impossibile.«Però si parte da 0-0. Queste sulla carta sono le partite migliori da giocare perché non hai niente da perdere. Molto dipende dalla mentalità con cui affronti queste gare».L'Udinese è reduce dal pareggio con il Napoli, la Juve dal ko con la Lazio anche se a metà settimana ha vinto a Leverkusen.«L'Udinese mi dà l'idea di una squadra che difetta di continuità. Le ho visto fare buone gare con Milan, Inter e Napoli e poi perdersi come a Bergamo e con le due romane. La Juve sta apprendendo la filosofia del nuovo allenatore. É a due punti dalla prima, ha vinto 5 gare su 6 in Champions, è reduce da 8 scudetti vinti, non andiamo a cercare il pelo nell'uovo. E poi, cosa più importante, c'è una società che detta gli obiettivi e le regole».Ronaldo, Higuain e Dybala...«Io li farei giocare tutti e tre assieme, poi l'allenatore deve pensare anche agli equilibri della squadra però l'altra sera quando hanno giocato assieme mezzora sono riusciti a determinare il risultato».Qual è il ruolo di De Paul?«Non è facile inquadrarlo. Potrebbe fare la seconda punta dietro un centravanti come Zapata, all'Udinese fa un po' la mezzala e un po' l'esterno». Lei due anni fa rimase colpito da un bianconero che adesso gioca poco.«Barak. Mi sembrava il nuovo Briegel. Il suo credo sia solo un problema di condizione. Se sta bene può essere un elemento importante».Come valuta la decisione della società di andare avanti, almeno per il momento, con Gotti?«Personalmente non mi è mai capitata una situazione analoga nella mia carriera. Secondo me i giocatori hanno bisogno di certezze. Credo che durante la sosta natalizia bisognerà prendere una decisione in un senso o nell'altro. E poi un altro nemico dell'Udinese è il mercato: non si può parlare di acquisti e cessioni per tutto il campionato. Un giocatore fa bene tre partite e diventa già un pezzo pregiato: ai miei tempi dovevi giocare bene tre campionati per essere qualcuno».Tra i candidati alla panchina dell'Udinese c'è anche Walter Zenga suo compagno in Nazionale e anche all'Inter. Che ne pensa?«Auguro a Walter di trovare al più presto una sistemazione, magari anche all'Udinese. Ha fatto molte esperienze sia in Italia che all'estero e in alcune piazze ha anche fatto bene». (...)

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