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Messaggero veneto: Gaucci racconta Colantuono

Continuano le presentazioni ‘esterne’ per Stefano Colantuono. Il Messaggero Veneto ha chiesto ad Alessandro Gaucci un’impressione. Il figlio dell’ex patron del Perugia lo volle in Umbria: «Decisi di cambiare, perché...

Monica Valendino

Continuano le presentazioni 'esterne' per Stefano Colantuono. Il Messaggero Veneto ha chiesto ad Alessandro Gaucci un'impressione. Il figlio dell'ex patron del Perugia lo volle in Umbria: «Decisi di cambiare, perché così proprio non poteva andare visto che stavamo retrocedendo con la Sambenedettese dalla C2, e allora chiamai Stefano nel mio ufficio a Perugia. Lo guardai e gli dissi: “Te la senti di allenare?” Lui mi rispose che non ci aveva mai pensato e aggiunse che avrebbe dovuto smettere di giocare per farlo. Gli risposi che dovevamo evitare la retrocessione, e lui accettò stringendoci la mano. Tutto nacque da lì, ma di certo poi non mi sarei aspettato quelle nove vittorie consecutive che non solo evitarono la retrocessione, ma ci portarono alla promozione. Sì, sono stato io ad avere scoperto Colantuono allenatore, e state sicuri che a Udine non ve ne pentirete».

Colantuono raccolse un'eredità pesante: «Vi dice niente il nome di Cosmi? E di Novellino? Sì, a Perugia abbiamo lanciato tecnici sconosciuti e rivalutandone altri, compresi i giocatori stranieri provenienti dall’Asia o dal Giappone. Per certi versi in famiglia abbiamo avuto la stessa lungimiranza dei Pozzo, che stimo moltissimo e che hanno fatto diventare l’Udinese un’azienda di famiglia con ricavi e risultati. (...). Beh, io sono romano come lui, e lui è un romano di quelli che parlano un dialetto stretto e diretto. È uno che bada al sodo, ed entrammo subito in simbiosi. A Perugia abitavamo anche nello stesso palazzo, ci vedevamo tutti i gironi e si parlava e viveva di calcio, la sua grande passione. Per me, con le competenze che ha, ha tutto per diventare un grande allenatore, solo che finora gli è mancata l’occasione giusta, la grande squadra. Magari può pesare quell’accento forte romano, poco incline al glamour e al format delle big, ma quanto a costanza, determinazione non è secondo a nessuno».

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