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Messaggero Veneto: L’Udinese e i gol Per bomber Poggi sono solo errori di pochi centimetri

II gol li sbaglia solo chi ci arriva davanti alla porta, d'accordo, e il fatto che l'Udinese nelle prime due partite del girone di ritorno abbia creato lo stesso numero di occasioni messe assieme nelle trasferte di tutto il girone d'andata o...

Redazione

Intervista a Paolo Poggi per il Messaggero Veneto in apertura.

 Ne abbiamo parlato con Paolo Poggi, non esattamente un bomber glaciale, ma uno che comunque sa cosa vuol dire trovarsi davanti alla porta e metterla dentro.Paolo, ha visto gli errori in fase di finalizzazione dell'Udinese a Parma? Come possiamo definirli? Una disabitudine a trovarsi davanti alla porta per Mandragora e una mancanza di freddezza per Lasagna?«Andiamo per ordine e partiamo da Lasagna. Quando lui arriva a calciare da sinistra sceglie spesso la soluzione di potenza sul primo palo. Significa che è nelle sue corde, che si sente più sicuro. Proprio per questo io credo che non debba snaturarsi. Poi è anche vero che si può sempre migliorare attraverso l'allenamento e che si possa migliorare in altri tipi di conclusione».

Un maestro del gol come Di Natale diceva sempre ai suoi compagni: non scegliete la forza, piazzate la palla. Però lui aveva i piedi che gli altri non hanno.«Secondo me Totò al di là delle qualità tecniche aveva nella sua testa un ventaglio di soluzioni e di idee talmente ampio che poteva permettersi di scegliere cosa fare. Ma questa è una qualità che hanno in pochi. Rivedendo l'azione della traversa colpita da Lasagna, io non me la sento di dire che ha sbagliato a calciare in quel modo. Ha preso la traversa, è una questione di centimetri».

Passiamo agli errori di Mandragora.«Fa clamore vedere un giocatore lanciato verso la porta avversaria non centrare lo specchio, ma anche in questo caso Mandragora secondo me ha fatto la scelta giusta: Sepe è rimasto in piedi fino all'ultimo e si aspettava il tiro alla sua destra e infatti da quella parte si è tuffato. L'errore tecnico è minimo, la differenza nell'impattare il pallone sta in un centimetro, due al massimo».

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