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Messaggero Veneto: L’Udinese rivince dopo 43 giorni

Redazione

Approfitta di un Pescara imbarazzante infilato dalle reti di Zapata, Jankto e Thereau

L'analisi del Messaggero Veneto alla vittoria dell'Udinese.

Dica 33. Il dottor Zeman regala tre pasticche salutari all’Udinese che non vinceva da 43 giorni e ricomincia a marciare come vuole Delneri, ingolosito da un calendario che potrebbe finalmente ridare autostima a un gruppo che, tra gennaio e febbraio, ha perso qualche colpo di troppo. C’è voluto tuttavia un Pescara a dir poco imbarazzante, al di là delle scelte tattiche del tecnico boemo (da sempre più propenso a curare la fase offensiva, rispetto a quella difensiva), per sbloccare l’Udinese, incapace di cucire delle trame davvero convincenti nel corso dei 45 minuti, durante i quali Karnezis è stato uno dei bianconeri più positivi, alla faccia del tridente di Gigi da Aquileia, pronto a ripescare dal mazzo Thereau – dopo il forfait contro la Juve – a svantaggio di Perica. L’altro cambio (dettato) in difesa, dove Felipe, acciaccato, è stato sostituito da Angella e anche piuttosto bene, considerando che il centrale toscano ha giocato davvero a spizzichi e bocconi: promosso. A centrocampo, invece, Badu ha continuato a ricoprire il ruolo dello sfortunato Fofana, seppur con le sue caratteristiche: corsa e inserimenti, ma con poca, pochissima qualità. Come quella di Hallfredsson che, nell’impostazione ha un naturale tallone d’Achille. Così il migliore della truppa è stato Jakub Jankto, due assist e un gol nella domenica all’Adriatico. Nel finale il colpo di coda del Pescara con l’ex Sulley Muntari che ha sfruttato l’apatia dei nuovi entrati: Kums (al posto dell’ammonito Hallfredsson) e Scuffet per Karnezis, uscito dopo un calcione alla mano destra di Cerri con il portiere greco in uscita.Così gli ultimi minuti – sull’onda della suggestione remuntada – sono stati i più combattuti, con l’Udinese chiusa a riccio per non rischiare un altro gol che avrebbe riaperto clamorosamente la partita e il Pescara proteso in avanti nel generoso tentativo di un’impresa che qualitativamente era impossibile. Poco infatti il peso della squadra di Zeman sulla bilancia del gioco, fin dai primi minuti.