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Messaggero veneto: L’Udinese spreca, il Milan vince resta solo l’applauso di San Siro

Redazione

In vantaggio con Larsen, i bianconeri si fanno rimontare, ma poi pareggiano con Lasagna: all'ultimo minuto il sorpasso

L'apertura del Messaggero veneto con il ko dell'Udinese:

Ieri mattina sul treno che portava da Udine a Milano c'era un bambino di 10 anni con il giaccone dell'Udinese (lo chiameremo Gabriele, nome di fantasia) accompagnato dal nonno. Gabriele, l'ultima volta di un Milan-Udinese con Ibrahimovic in campo aveva un anno e non può ricordare quella partita. Finì 4-4 e fu una delle gare più belle del decennio in serie A. Allora c'era Ibra da una parte (segnò l'ultima rete) e Di Natale dall'altra (doppietta). Ieri purtroppo c'era solo lo svedese in campo: se ci fosse stato Totò, considerata la quantità industriale di palle gol create dai bianconeri (ne abbiamo contate otto pulite) non sarebbe finita 3-2 per il Diavolo.Diventa davvero difficile raccontarla questa partita che l'Udinese ha dominato per oltre un'ora, cioè fino a quando ha mantenuto un rigoroso ordine tattico, saltando sistematicamente il pressing, peraltro poco aggressivo del Milan, grazia a un palleggio pulito e ordinato e che è cambiata quando Pioli, con l'inserimento di Rebic e il conseguente accentramento di Leao, è riuscito ad allungare e allargare le maglie bianconere.A un certo punto le due squadra sembravano due pugili al centro del ring che se le suonavano di santa ragione: un colpo da una parte, un colpo dall'altra. Potevano finire entrambe in piedi e sarebbe stato decisamente un verdetto più corretto, ad andare al tappeto sono stati Lasagna e compagni. Il destino ha voluto che il ko arrivasse al terzo e ultimo minuto di recupero quando Gotti aveva tolto un attaccante, Okaka, per inserire un difensore, De Maio a difendere il prezioso e meritatissimo punto. Ma appena quattro giri di lancette prima il colpo risolutivo l'aveva avuto l'Udinese con il neo-entrato Nestorovski che ha calciato malamente a lato da buona posizione.Quando Rebic al 93' infila Musso, i bianconeri crollano a terra. Sono esausti fisicamente, ma anche disperati. Non meritavano una simile beffa, e sicuramente Gotti, che alla vigilia aveva chiesto una partita di personalità sarà soddisfatto per quanto messo in mostra dai suoi ragazzi, ma nel calcio quando sbagli tante occasioni è quasi impossibile non venire puniti. (...)