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Messaggero Veneto: Udinese, tre punti d’oro a Lecce con una magia di De Paul all’88’

Il vento condiziona il match, nel secondo tempo due gol annullati a Okaka, ma voglia di vincere. Poi la risolve don Rodrigo

Redazione

Apertura del Messaggero Veneto con la vittoria dell'Udinese a Lecce.

Missione compiuta. L'Udinese piazza il colpo a più di due mesi dalla vittoria di Marassi con il Genoa, l'unica in trasferta prima di quella di ieri a Lecce. Missione compiuta grazie a una magia di De Paul che sul rettilineo finale estrae dal cilindro una giocata da fuoriclasse dopo una partita da uomo comune. Aspettatevi il fiorire di trattative più o meno credibili nelle prossime ore, a cominciare da quella con l'Inter: il pallino ora è nelle mani di Gino Pozzo che deve decidere se continuare così fino al termine della stagione o cambiare rotta con 30 milioni sull'altro piatto della bilancia. Non si tratta di una decisione facile, perché l'Udinese è tredicesima adesso, ha sette punti di vantaggio sulla zona retrocessione e la prossima domenica riceve il Sassuolo per chiudere un girone d'andata a 24 punti, vincendo.Missione compiuta in una serata che neppure Capitan Findus avrebbe potuto decifrare da bordo della sua nave rompighiaccio in Via del Mare. Due i gradi centigradi percepiti tra folate di vento che raggiungevano anche gli 80 chilometri all'ora, al punto da costringere la Prefettura all'allerta arancione, dopo aver chiuso un paio di parchi comunnali e perfino il cimitero di Lecce, dove rami e fronde sono finite al suolo per tutta la giornata. Condizioni climatiche che avevano addirittura messo in forse lo svolgimento della partita, tanto che anche l'hotel che aveva ospitato i bianconeri si era organizzato per un possibile rinvio della gara al giorno successivo. Niente di tutto questo, a dispetto delle raffiche l'arbitro Guia andava per la propria strada, con l'Udinese che. dopo il sorteggio, si ritrovava ad attaccare controvento nella prima frazione, un particolare mica da poco, visto che i rinvii dal fondo di Musso non arrivavano neppure a metà campo, mentre il Lecce, che per lunghi tratti lasciava il controllo del pallone sterile della Zebretta, colpiva una traversa con Babacar dalla distanza sfruttando proprio i favori del vento. Dall'altra parta, con Nestorovski al fianco di Okaka, poco o nulla a livello di conclusioni, se si esclude un jolly di Mandragora sotto forma di un sinistro arrivato dopo un controllo sballato di Fofana.L''aria cambia - e non è un modo di dire - nella ripresa, con l'Udinese che avanza il baricentro del proprio gioco, tanto da andare a segno per due volte, entrambe con Okaka, pizzicato però in offside, la prima volta dopo una lunghissima Var review che evidenziava una posizione irregolare di un piede. Gotti annusa la possibilità di un colpaccio e comincia a spostare le pedine. Prima toglie Nestorovski per garantirsi davanti un contropiedista come Lasagna, poi inserisce Pussetto per ridisegnare il modulo sul rettangolo di Via del Mare. Si passa così dal solito 3-5-2 a un 4-1-4-1 che si trasforma in un 4-3-3 in fase offensiva. (...)

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