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Mud Art – Timothy Cavicchini, quando rock fa rima con sport

Abbiamo incontrato il noto rocker originario di Mantova durante una tappa friulana del tour degli Ostetrika Gamberini per parlare del nuovo singolo "Senza se" e del suo legame con lo sport

Castellini Barbara

Una voce graffiante, un sorriso che uccide, un performer da grande palcoscenico. Timothy Cavicchini, leader degli Ostetrika Gamberini, è un rocker 3.0, da anni sulla scena musicale del Nord Italia (e non solo), impegnato in queste settimane nella promozione del nuovo singolo "Senza se", anteprima dell'album che uscirà in primavera. Divenuto famoso per la sua partecipazione nel 2013 a "The Voice", il talent show dedicato alla musica di RaiDue - al termine del quale arrivò sul secondo gradino del podio -, Timothy ha un legame indissolubile con il rock, ma anche con lo sport, come ci ha raccontato in un'intervista esclusiva, con la quale inauguriamo "Mud Art", uno spazio ibrido tra arte e sport.

Timothy, qual è per lei lo sport più "rock"?

L'hockey su ghiaccio. Inizialmente anche lo snowboard era molto rock, ora invece lo fanno tutti, è diventato una moda. L'hockey su ghiaccio conserva invece la sua dimensione "rock", anche il basket, ma quello strano, fatto di botte.

Quanto tempo ha dedicato allo sport nel 2016?

In generale, all'hockey su ghiaccio tanto, all'hockey su strada pure. Per quanto riguarda l'anno appena concluso, comunque ho dedicato molto tempo allo sport, fa parte del mio mestiere. E' una mia grande passione, divido le mie giornate tra prove e palestra. Uno dei lati positivi del mio mestiere è che la mattina e la pomeriggio spesso sei libero.

Quanto conta avere una buona forma fisica?

Per me è un'abitudine, non mi pesa, secondo me conta. Se io non fossi così, non renderei allo stesso modo sul palco. E serve anche a scaricare la rabbia.

Il 2016 è stato un anno molto importante per lei. Recentemente è stata rilasciata un'anteprima del suo ultimo singolo "Senza se" che verrà presentato ufficialmente venerdì 13 gennaio, un brano che colpisce non solo per il sound orecchiabile ma soprattutto per il testo che arriva direttamente al cuore della gente...

E' una storia d'amore alternativa. Non sono mai riuscito ad avere una visione dell'amore standard. Abbiamo dei tali capolavori al mondo che forse è difficilissimo riuscire a creare "la canzone d'amore". Penso, per esempio, ad "A te" di Jovanotti. Quando penso alla canzone d'amore mi viene in mente quella. Anche se Jovanotti è tutto fuorchè rock. In "Senza se" abbiamo affrontato una tematica dove l'amore è ancora un tabù, dove si parla di morte. Non è facile parlarne, non è facile farlo con il sorriso sulla bocca. E non è facile farlo rock. Abbiamo voluto affrontare questa argomentazione con l'aiuto di Davide Di Maggio, autore del testo, noto per "Cleptomania" degli Sugarfree. In studio abbiamo compiuto un grande lavoro di arrangiamento musicale, che contraddistinguerà tutto l'album che uscirà in primavera. Sono molto, molto contento, forse più dell'uscita di "Ti rubo gli occhi", il primo singolo di successo. Abbiamo fatto tutti per i caz..i nostri. E' una bella soddisfazione sapere che non abbiamo bisogno di nessuno. Forse è la prima volta, da 17 anni che faccio musica, che non mi devo appoggiare a qualcuno per riuscire a esprimere un concetto e metterci la faccia. Tante volte ti inducono a portare un messaggio che sicuramente lo fai tuo, ma è "forzatamente" tuo. Come se per arrivare dovessi riuscire a portare quello che la gente si aspetta. Ma se fai rock non dovrebbe importarti molto quello che può pensare la gente. Questa è la figata: abbiamo fatto un album perchè ci divertiamo a fare le canzoni che abbiamo scelto.

Come descriverebbe il nuovo album?

Innanzitutto la vera magia è fare quello che vuoi per te, perchè quando lo fai per te improvvisamente piace, perchè non pensi al giudizio degli altri. Quando, invece, pensi alla gente, spesso non piace. C'è poco da fare. E' la prima volta che vedo la mia band lavorare in studio e che migliora in studio. Loro dal vivo fanno paura, ma in studio cambia tutto... le dinamiche, le dimensioni.. Io amo lavorare in studio. L'album è molto divertente, è proprio musicale. Tra l'altro, "Senza se" è l'unica ballata dell'album e ce la siamo già giocata (sorride, ndr). Le altre saranno fast track, e sarà figo perchè si sentirà una rock band suonare, che secondo me manca.

Lei sembra un mix perfetto di due elementi spesso in contraddizione: istinto e perfezionismo, inteso come cura maniacale dei dettagli. Come si bilanciano nel suo lavoro?

In quel senso sì, diciamo pure che sono un vero rompico...oni. Altrimenti non continuerei a fare questo mestiere da 17 anni. Abbiamo preso così tante badilate in faccia che o ci credi oppure cambi strada. Nel mio lavoro sono molto puntiglioso.

E cosa ci dice, invece, della sua nuova avventura come attore?

Sono stato scelto da un regista, Steven Renso, che ha ascoltato le mie canzoni e mi ha detto "le vorrei nei miei film". Il regista mi ha spiegato che stava preparando una puntata pilota di una nuova serie televisiva che andrà in onda su Sky e che voleva le mie canzoni, dicendomi che i suoi sono "film rock". Mi sono informato e ho scoperto che Renso è un talento mondiale, è considerato il Quentin Tarantino italiano, fa dei film veramente assurdi. Ci siamo incontrati e quando mi ha sentito parlare mi ha detto "tu devi fare l'attore". Dopo tre ore mi ha chiamato per darmi il copione di Double Rumble. Io mi sono calato nei panni di questo personaggio che in realtà non è niente di meno di me. Sarò Zaccaria, un rocker italiano intramontabile, che non si vuole arrendere, e che per vivere fa il cacciatore di taglie. E' tutto molto rock'n roll. Abbiamo già girato le scene, sono andate molto bene. Sul set c'è anche Davide Gambarini, che è bravissimo e mi ha insegnato tantissime cose in pochissimo tempo.

Infine, vuole rivolgere un augurio speciale a sè stesso, agli Ostetrika Gamberini e alla #rockfamily per questo 2017?

Alla #rockfamily auguro di stare sempre bene e a noi auguro che la #rockfamily continui a seguirci. Perchè la vera differenza è avere un gruppo affiatato di gente che non salta mai una data. Alla band auguro di andare sempre così d'accordo e a me auguro che vadano in porta alcune cose. Mi piacerebbe iniziare a raccogliere. Anche perchè siamo pieni di campi, ma se non comincia a crescere l'erba... Vorrei cominciare a palpare il cambiamento. Quando vedi una pianta che sta fiorendo, tu sai già come sarà il fiore, però deve ancora uscire. La sensazione è che, da metà 2016 a oggi, qualcosa si stia muovendo, la gente sembra quasi accorgersi di conoscerti. Il fatto che ci sei da talmente tanto tempo fa sì che prima o poi bisogna darti atto che sei uno che non molla. Siccome i rockettari arrivano quasi brizzolati, non molliamo mica di certo adesso. Sto premendo molto per l'album, non sembra, ma sono molto agitato.

Per chi volesse sentirlo dal vivo, segnaliamo la prossima data in Friuli Venezia Giulia: giovedì 5 gennaio alle 21.30 all'Hashtag di Cervignano.

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