Carlo Piazzolla, ex DG dell'Udinese, ha fatto il punto sul futuro prossimo venturo della squadra, dopo quest'anno di transizione: "Il problema è che quest'anno c'è stata la salvezza, ma con lo stadio nuovo il problema è che dev'essere certo che sia società, sia allenatore, sia giocatori sono già un punto di partenza, ma contemporaneamente si deve creare una fame e una cattiveria agonistica come quella della Juve. Qualsiasi partita, anche un'amichevole, deve essere piena di voglia di vincere. Senza questa caratteristica non si arriva a risultati. I campioni hanno questa mentalità, sono i giovani che devono crescere su questo punto. La società deve fare il suo, l'allenatore non deve limitarsi a parlare di salvezza. La fame è la parola d'ordine che deve uscire dall'Udinese, altrimenti dopo una partita discreta si cala la tensione e si pensa al mercato. Ma questo dev'essere impostato dalla società in simbiosi con Stramaccioni. La fame agonistica però credo che la proprietà ce l'abbia già, va solo messo in atto, perché a volte i cali di tensione i spiegano solo con la mancanza di continuità a livello mentale"
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Piazzolla: l’Udinese non può essere un trampolino, ‘fame’ parola d’ordine
Carlo Piazzolla, ex DG dell’Udinese, ha fatto il punto sul futuro prossimo venturo della squadra, dopo quest’anno di transizione: “Il problema è che quest’anno c’è stata la salvezza, ma con lo stadio nuovo il...
Lo stadio nuovo non può quindi bastare da solo nel progetto di crescita: "Lo stadio non serve a nulla se non si lavora su questo, senza entusiasmo la pizza allo nessuno la va a mangiare!"
Un problema sono i soliti discorsi di mercato, anche se il Paròn Pozzo ha ammesso che col nuovo impianto si vorrà trattenere i più forti: "Il discorso è semplice: chi arriva a Udine deve avere voglia di vincere. Anche se alla squadra si parla in maniera diversa, è fuori, all'ambiente, che si deve trasmettere questa filosofia, perché non si creerà mai simbiosi altrimenti"
Come migliorare quindi? "A mio avviso ci sono ancora troppi dirigenti, servono punti di riferimento. I dirigenti sono un tramite tra società e squadra, solo così si po' aiutare i ragazzi a crescere, ma devono essere mirati e pronti"
Un punto è focale: "Basta parlare di squadra come trampolino: Stramaccioni deve lottare per le coppe, i giocatori devono seguirlo. L'Udinese è una delle più grandi società in Italia, si deve assolutamente alzare l'asticella anche a livello dirigenziale, altrimenti i giocatori non hanno punti di riferimento. I procuratori non sono il problema, perché anche se si parla di mercato, ma si è granitici, non succede nulla con loro".
Discorso Watford: "Non si deve sfamare entrambi, viaggiano indipendentemente. Le risorse che ricevono servono sia a Udinese sia Watford, non c'è travaso, anzi è utile che certi giocatori non si perdano per strada. Il fatto che non sia tornato mai nessuno a Udine, non significa nulla: chi fa bene a Udine non è detto che faccia bene al Watford e vice versa, sono le motivazioni umane a fare la differenza. In A avere queste società non significa trasferire fondi ma solo sviluppare le risorse. Non è come pensano i tifosi che il Watford toglie energie all'Udinese".
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