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Pulici è un ciclone: “22 stranieri? Una sconfitta di tutti”

Monica Valendino

Torino e Udinese? "Il prossimo anno il Toro deve prima di tutto ritrovare la grinta. L'Udinese qualche ragazzo italiano". Parola di Paolo Pulici, detto semplicemente Puliciclone

Paolo Pulici è un ciclone. Lo era in campo, lo è anche fuori dove non le manda di certo a dire. A partire dalla polemica innescata dopo Inter-Udinese con 22 stranieri contemporaneamente in campo: "Diciamo che è una sconfitta in generale, di tutti e non solo per l'Inter o l'Udinese: oramai di italiani non ce ne sono, e questo mi sembra assurdo. Non siamo più capaci di giocare?. Il nostro è diventato  un campionato di Serie B. Una volta erano due o tre per squadra, oggi ci sono due o tre italiani. Qua non si tratta di Udinese o Inter o Napoli: la Nazionale è lo specchio di quanto succede. Un esame di coscienza i presidenti se lo dovrebbero fare. Questo non è più un campionato italiano. Un nonnino al Filadelfia una voltami disse: 'ricordati che voi giocatori senza tifosi non siete nessuno'. Oggi i giocatori si metterebbero a ridere se gli dicessero questa frase, ma non si rendono conto che la gente sta scappando".

Procuratori, presidenti onnipresenti, regole confuse. Come uscire da questo stallo?  "Oggi i giocatori vivono con i procuratori, una volta io o Zico, per esempio,  non avevamo agenti: trattavamo noi stessi con i presidenti. L'anno scorso il Torino campione d'Italia Primavera non ha portato nessuno in prima squadra? Com'è possibile?  Qui la colpa è di Ventura. O lui o la società non li vogliono. Non è difficile far esordire in A qualcuno, non esiste gap: il sottoscritto ha esordito a 18 anni, erano incoscienti allora a mettere dentro me o Rivera? Prima esordivi a 18 anni in A e arrivavi a 22 in nazionale. Oggi si dice che il calcio moderno è più veloce, ma nessuno mi ha detto che differenza c'è tra il possesso palla e la melina. Le squadre B? Sono buffonate, servono solo ai presidenti per avere più di una squadra. Ma a cosa serve? Hai la Primavera, allora perché non sfruttarla? Lì ci dovrebbero essere i ragazzi pronti per la prima squadra. Poi vediamo che la Juve vince perché ha 4-5 giocatori italiani e per il prossimo anno si è già pensato di prendere i migliori U21 azzurri".

In questo scenario anche gli allenatori sembra che fuggano all'estero, vedi Ranieri, Ancelotti, Guidolin:  "Perché rimanere? Se non possono decidere, se ne vanno. Se devono fare come vogliono i presidenti siamo finiti".

Pulici, ex di Torino e Udinese, è critico con il campionato fatto da queste due squadre che sabato si incrociano al 'Friuli' con i bianconeri ancora a caccia di punti salvezza. "Un harakiri fatto da soli.  Il Torino è salvo, ma queste partite sono condizionate proprio dalla rilassatezza. Giocherà come gli gira, l'Udinese deve fare i punti salvezza. Può succedere che il Toro possa andare in vantaggio, ma non è detto che vinca, la concentrazione può venire meno, non è una gara scontata".

Una cosa è certa, sia Toro sia Udinese il prossimo anno devono lavorare molto per risalire:  "A Torino il gap con la Juve è difficile da colmare: devono prima di tutto riconquistare la grinta che c'era una volta in quella società, quando ogni gara era una battaglia. Non eravamo i più bravi, ma dovevamo dimostrarlo domenica dopo domenica. L'Udinese? Non si può mettere la squadra in campo chiedendo risultati se non si è all'altezza della situazione. Si sentono tante parole, ma di  fatti se ne vedono pochi. Lo stadio va bene, ma serve anche migliorare la squadra, magari portando qualche ragazzo italiano"