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D’Agostino: il fallimento del Parma e quello del mio Siena. La Lega intervenga!

Il fallimento del Siena non si può paragonare con quello del Parma , il campionato era finito, per cui il torneo non è stato falsato. Certo, onestamente noi giocatori non giocavamo con il coltello tra i denti ad un certo punto sapendo quello che...

Monica Valendino

Il fallimento del Siena non si può paragonare con quello del Parma , il campionato era finito, per cui il torneo non è stato falsato. Certo, onestamente noi giocatori non giocavamo con il coltello tra i denti ad un certo punto sapendo quello che accadeva intorno. E' una cosa surreale quando si vive una situazione del genere.

In maniera trasparente dico solo che questi personaggi, questi presidenti che creano queste cose, devono sparire dal calcio: questo sport non è solo una macchina da soldi, è sport prima di tutto. Il Parma ha tesserato 200 giocatori. Come si fa? Se i frutti sono questi significa che è stato fatto tutto male.

I Pozzo possono sbagliare, ma l'Udinese è la società più sana d'Europa.

Io, per esempio, a causa di certi personaggi, dopo Siena sono stato ad Andria perché nessuno mi chiamava per via del pensiero comune che i giocatori prendono tanti soldi e vivono comunque.  Dopo un fallimento sparisci di fatto o quasi se non accetti tagli devastanti agli stipendi. Ma io per dignità non mi svendo e non accetto queste cose per avere magari un contratto in B, anche se sono disposto pur di giocare a trattare con chiunque. E così ho fatto ad Andria, dove ho accettato praticamente solo di giocare: si parla tanto di attaccamento alla maglia, ma siamo realisti. Chi ha rescisso  ha fatto bene, non facciamo gli ipocriti, massimo rispetto per chi è rimasto, ma fa i suoi interessi.

Nel calcio italiano purtroppo mancano dirigenti e miti del calcio che facciano da guida: chi come Rivera poteva fare il bene di questo sport e diceva quando giocava quello che dice adesso dov'è? Dico solo che a Benevento c'è un progetto e tutti i soldi sono garantiti: il presidente è serio e si vedono i risultati. C'è serenità. In Italia quasi ovunque manca proprio la serenità: si vuole tutto e subito e i dirigenti sono ambigui.

Parliamo di stadi:  solo Juve e Udinese si sono mosse davvero. Gli atri cosa fanno? Giochiamo negli stadi fatti ai tempi di Mussolini. Ci culliamo  sulla storia, sulla nostalgia. Invece si deve guardare al presente e alla programmazione: e chi comanda sono sempre gli stessi.

Io spero con tutto il cuore che le cose possano cambiare, ma è difficile, non vedo molte alternative a questi personaggi che comandano.

Sul Parma, dopo aver subito quello che sanno tutti a Siena, dico che la cosa più brutta è vedere gli avvoltoi che le volano sopra: quando fallisci arrivano subito, ti usano come merce e fanno offerte ridicole, ma certe volte senza richieste ti accontenti e finisci dove finisci. Mi chiedo che stimoli possano avere ora quelli del Parma, nonostante l'impegno lo si sia visto, capisco le loro preoccupazioni soprattutto da qui in avanti e come possono giocare con questo stato d'animo. Certo se ami il calcio, come me, fai un passo indietro e accetti magari anche la D per poi risalire, ma quanti sono capaci di farlo? Io ho avuto la fortuna dopo di finire a Benevento, dove il calcio è passione ed è gestito in maniera eccellente.

Sul campionato dico che la Lega dovrebbe aiutare i giocatori che a Roma hanno onorato il loro lavoro, ma quanto possono resistere? Aic e Lega devono aiutare il Parma per finire il campionato. Però c'è anche da dire che tante squadre che lottano per obiettivi importanti vogliono i tre punti, non è questione da poco.

"Gaetano D'Agostino @Mondoudinese

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