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Il calcio non è matematica (Di G. Turci)

L'analisi di Gigi Turci sulle stagioni di Udinese e Pordenone

Redazione

Il calcio non è matematica. Anche se alla fine alla lunga la classifica dice sempre la verità e uno raccoglie quello che ha seminato. Che l'Udinese si salvasse non avevo molti dubbi, anche se il rischio emotivo di farsi coinvolgere c'è sempre stato. A livello tecnico doveva davvero succedere un cataclisma perché a livello tecnico ha uno spessore superiore ai punti che ha in classifica.

Succedono annate in cui le problematiche influiscono pesantemente sui valori tecnici e questa è stata una di quelle stagioni. Ridendo poco e scherzano meno, si è arrivati al minimo sindacale.

Certo è che quando hai un bomber da 15 e più gol a stagione è determinante. L'infortunio a Zapata è stato una spiegazione, ma la squadra è stata troppo incostante. Solo con l'acqua alla gola è venuto fuori quel qualcosa in più.

Sugli stranieri cito dati statistici: in Italia le grandi squadre che hanno fatto cicli vittoriosi , sono quelle con uno zoccolo duro, integrato sempre con qualche giocatore. La verità che a livello statistico si evidenzia, è che a fare la differenza è il senso di appartenenza, questo porta risultati. Poi ognuno può trarre le conclusioni che vuole.

Sono curioso di vedere cosa farà il Pordenone, ha fatto un campionato straordinario: sono arrivati secondi un un girone complicato come il nostro. Ora vediamo, si scontreranno con squadre come Lecce o Foggia, per citare due: il percorso è lungo. Per andare in Serie B serve sudare tanto ancora, ma adesso per quanto mi riguarda ci sono solo complimenti.

Da tenere d'occhio il Bassano, è fortissimo: hanno una base davvero solida e superiore. Poi nei playoff conteranno tantissime cose, sono un mezzo terno al lotto.

Per tutto il movimento friulano sarebbe una grande cosa la promozione in Serie B dei Ramarri.

Gigi Turci@MondoUdinese

 

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