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Pellegatti: Il Milan ci ha provato per Totò, anche a Milano avrebbe segnato, anche di più

Sarà una partita dove il Milan vuole vincere se vuole risalire in classifica: nelle ultime 5 gare ha fatto pochi punti, un altro pari o peggio una sconfitta, creerebbe davvero problemi. I rossoneri hanno un solo risultato. Milan e Udinese,...

Monica Valendino

Sarà una partita dove il Milan vuole vincere se vuole risalire in classifica: nelle ultime 5 gare ha fatto pochi punti, un altro pari o peggio una sconfitta, creerebbe davvero problemi. I rossoneri hanno un solo risultato.

Milan e Udinese, comunque sono due squadre simili per problemi, tranne che per la pressione: il Milan deve andare in Europa, l'Udinese ci spera. Stessi punti, stesso filone di gioco sulle ripartenze, ma obiettivi dichiarati diversi.

Propio la pressione potrebbe diventare un boomerang per la squadra di Inzaghi: per Stramaccioni è un vantaggio, per il Milan è la gara del crocevia, non vincere sarebbe dura da accettare, per l'Udinese una gara dove può solo fare bene senza obblighi.

Milan-Udinese è la sfida anche di due presidenti che appartengono a fasce diverse, anche se hanno cominciato insieme nel 1986 e hanno dato entrambi tanto al calcio italiano: hanno raggiunto in maniera forte gli obiettivi che si sono prefissati, l'Udinese sempre tra le prime posizioni, il Milan ha raggiunto praticamente sempre il minimo sindacale, ambedue hanno raggiunto l'obiettivo dando una stabilità alle squadre negli anni. L'Udinese ha puntato sui giovani, il Milan, visto le ambizioni, con giocatori già fatti per vincere, questa è la differenza maggiore.

Qualcuno dice che Di Natale fuori da Udine avrebbe fallito, ma al Milan avrebbe fatto lo stesso tanti gol: il Milan tra l'altro l'ha chiesto nel 2013, ma anche anni prima ci sono stati discorsi mai andati in porto. Certamente avrebbe fatto grandissime cose al Milan, è un campione alla Totti o alla Del Piero, quindi avrebbe fatto la differenza anche a Milano. E visto i giocatori del Milan anche di più.

Parlando di bandiere e di passione della gente, dico che salvo Roma o la Juve (ma ha uno stadio di 'soli' 45 mila posti), in questo momento il discorso economico abbiano a  quello che si offre, non avvicina la gente allo stadio. Le bandiere, i simboli, aiutano a creare passione. Il Milan non ha un campionissimo giovane, chiaro che porta problemi anche di identificazione. Di Natale è una delle ultime bandiere assieme a Totti.

Carlo Pellegatti - Giornalista Mediaset

©Mondoudinese

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