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Serve una Udinese più cattiva. Di Natale straordinario

Udinese: parla Bruno Pizzul

Cominciamo dalla celebrazione di Di Natale: sono numeri impressionanti celebrati da tutta Italia, Totò rimane sempre uno straordinario attaccante. Lo dice il rendimento, ha dentro di sé il bel gioco e il calcio. Ha mantenuto la promessa, magari...

Monica Valendino

Cominciamo dalla celebrazione di Di Natale: sono numeri impressionanti celebrati da tutta Italia, Totò rimane sempre uno straordinario attaccante. Lo dice il rendimento, ha dentro di sé il bel gioco e il calcio. Ha mantenuto la promessa, magari rischiando sulla scaramanzia, ha celebrato il traguardo.

Meno bene la squadra, non ha di certo offerto una prestazione convincente, la situazione era vantaggiosa essendo andati in vantaggio, poi la squadra non ha sfruttato la situazione. Stramaccioni dice di aver voluto gestire la partita, ma non ci è riuscito, il Chievo ha meritato, manca un regista e Guilherme come trequartista non è piaciuto.

Anche ieri sul gol del Chievo nessuno è andato a contrastare: troppi gol da fuori, la fortuna non c’entra, non si deve concedere il tiro, perché il rischio altrimenti lo corri. E’ un momento così dove si deve cercare di riemergere con una mentalità agonisticamente più cattiva, serve tenere il possesso palla, magari rallentando il gioco.

Ora a San Siro per due trasferte dove lo stadio mette più paura delle squadre, che se affrontate bene sono alla portata dell’Udinese, ma quella vera e cattiva, nel senso giusto del termine.

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