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Vanoli: la linea del club è quella giusta

Domenica ho assistito a Udinese-Trino. La squadra bianconera  l’ho vista determinata, non era facile dopo il gol di Quagliarella: per un attimo, non lo nego,  ho pensato al peggio. Quando parti così è sempre difficile, ma la reazione...

Monica Valendino

Domenica ho assistito a Udinese-Trino. La squadra bianconera  l'ho vista determinata, non era facile dopo il gol di Quagliarella: per un attimo, non lo nego,  ho pensato al peggio. Quando parti così è sempre difficile, ma la reazione c'è stata e il risultato non fa una piega. Sono stati bravi a ricompattarsi, mi è piaciuto Pinzi come play, lo vedi poco, ma lo senti tanto. Ora che è recuperato è un vantaggio aggiunto.

Sull'attacco dico che le case vanno fatte dalle fondamenta: il dito non va puntato sul reparto, se Totò ha fatto 10 gol, ed è ancora l'uomo in più, il merito è di chi gli fa fare gol.

Non scordiamoci che in rosa c'è però Fernandes, uno che ha valori importanti. Ora con calma e pazienza si può finire il campionato in bellezza.

Sul progetto di alzare l'asticella dico che l'Udinese è abilissima nel cercare e trovare grandi giocatori: è un problema trattenerli, io dico che quando si è venduto uno è perché dietro ce n'era uno pronto. Se arriva l'offerta e trattieni uno contro voglia crei uno scompenso al giocatore stesso. Si sa che a Udine i giocatori arrivano per lanciarsi in campionato, il loro obiettivo è questo. Poi bisogna essere dentro la società per capire intenti e organizzazione future col nuovo stadio.

Con queste doti l'Udinese può fare lo stesso grandi squadre in un campionato povero, dove la Juve fa storia a sé. Poi c'è la Roma, ma le altre non sono competitive come chi sta in testa, la classifica rispecchia l'andamento del campionato, fortuna e sfortuna si compensano. Siamo a marzo i valori si vedono.

Tornando al mercato futuro,al progetto,  non credo che l'obiettivo sia mai stato la salvezza: conoscendo i Pozzo, l'obiettivo è vincere, poi per trasmettere tranquillità parlano di 40 punti. Si è parlato così anche quando si è arrivati in Champions, poi ci sono annate che non sempre ti va tutto bene, devi soffrire per cercare obiettivi diversi. Ma l'Udinese non è come altre squadre nate per salvarsi, è nata per fare un buon campionato: se poi non siamo a livelli importanti è perché si è perso per strada qualcosa.

I Pozzo fanno sempre squadre per vincere, poi tornando al futuro credo che Quagliarella è fuori budget. Ma io preferisco avere una società come l'Udinese ben strutturata, piuttosto che presidenti che sperperano tutto. Oggi non è il momento di fare follie, oggi si deve costruire, serve gente che valorizza.

Per quanto mi riguarda ho avuto contatti con Serie A straniere, io cerco un nuovo Koper, una squadra da prendere e portare a certi livelli anche in Europa. Mi auguro che il lavoro fatto sia una costruzione per il mio percorso. In Italia? Cerco di guardare, se dovesse arrivare un'offerta valida bene, ma non vedo club che vogliano costruire, c'è sempre fretta nel fare risultato, vedi per esempio Varese: non c'è  pazienza, non c'è progetto. Già quando allenavo il Lugano ho preferito la Primavera dell'Udinese: tanti mi dicevano che facevo un passo indietro, invece è stata una crescita. Io non dico nulla, spero che parlino i numeri per me. Mi aggiorno sempre, giro perché mi piace, sono innamorato del mio lavoro. Mi manca il campo!

"Rodolfo Vanoli @Mondoudinese

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