L'ultima rubrica editoriale di giovedì si intitolava "Riusciremo a fare meglio del Pordenone?" pensando alla sfida di campionato di ieri contro l'Inter di Spalletti. Ebbene la risposta, per fortuna e per merito, è stata affermativa. 3 a 1 in casa dell'Inter capolista imbattuta del campionato, gioco convincente e personalità da squadra conscia dei propri mezzi. Si direi che siamo riusciti a fare meglio dei cugini della destra Tagliamento.
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L’Udinese domina alla Scala del Calcio
Dopo un primo tempo di sofferenza la banda di Oddo ha massacrato quella di Spalletti con ripartenze di guidoliniana memoria.
Intendiamoci, la tautologia viene riproposta un pò in tono scherzoso: il Pordenone anche se ha perso (comunque ai rigori) ha compiuto un'impresa da storia del calcio. Quella dell'Udinese è si un'impresa ma ci può stare che nella sfida tra due squadre della stessa categoria quella più titolata possa perdere in casa con quella dal pronostico avverso. Sempre di due squadre di serie A si trattava. Nella sfida di coppa Italia c'erano due categorie a dividere le parti in causa.
Tornando alla partita; Oddo ha riproposto il 3511 già visto contro il Napoli, ma se quello contro i partenopei era stato preparato in maniera più raffazzonata e in tutta fretta in quei pochi giorni di lavoro del tecnico, (dal giorno della chiamata a quella della sfida erano passati solo 5 giorni), quello riproposto ieri a San Siro è un 3511 Oddiano 2.0. Quello contro il Napoli aveva proposto una buonissima fase difensiva e una fase offensiva quantomeno rivedibile. Quello di ieri oltre ad una fase difensiva attenta ha riproposto le ripartenze, le care vecchie ripartenze fulminee condotte con almeno 5 uomini, che non si ammiravano dai tempi del Guido.
L'Udinese è stata messa alle corde per 45' da un'Inter arrembante che l'ha fatta penare non poco sulle fasce, e ha portato un pressing altissimo per tutti i primi 45 minuti, ma nonostante ciò la squadra di Oddo è riuscita a replicare un gancio mica male con Kevin Lasagna (assistito da un'azione travolgente di Widmer), in modo da tenere un pò sul chi va la la squadra di Spalletti.
Nella ripresa il pressing forsennato nerazzurro è calato (a quei ritmi 90 minuti sono lunghissimi), la squadra di Spalletti si è un pò sfilacciata, e l'Udinese ne ha approfittato recuperando un sacco di palloni e massacrando i nerazzurri con ripartenze fulminee.
In questo contesto è stata determinante la mossa di Oddo di allargare i due difensori esterni della difesa a 3 e alzare i due esterni di centrocampo (Widmer e Adnan) guadagnando campo per un recupero di palla più alto e orchestrare ripartenze di 40 metri e non più di 80. Determinante inoltre l'apporto di De Paul il quale finalmente posizionato nel suo ruolo da trequartista a ridosso dell'unica punta, soprattutto nei secondi 45' ha fatto il "Sanchez" imbastendo in verticale le imbucate che hanno messo in porta attaccanti o mezzali a rimorchio (jankto piuttosto che Widmer e Barak). Memorabile l'avvio della terza marcatura con stop principesco su lungo rilancio, sterzata, galoppata palla al piede e scarico con i tempi perfetti per l'accorrente Jankto pronto a crossare per il rimorchio di Barak. Azione da manuale.
Sono lontani i tempi in cui l'argentino si spendeva e spremeva sulla corsia laterale destra. Ora più nel vivo del gioco diventa molto più decisivo e a servizio del collettivo.
Successo che conferisce morale insomma, tanto morale. Terza vittoria di fila (quarta se si considera anche quella di coppa italia), 8 gol segnati e 2 subiti, non male per un tecnico che in serie A ancora non aveva conosciuto il sapore della vittoria. Fase difensiva sistemata e attacco che ha continuato a produrre come se non più di prima.
Alle porte ora c'è la sfida di coppa Italia con il Napoli e il Verona in campionato domenica. La sfida del San Paolo porta stimoli e in caso di passaggio del turno gloria a tonnellate. Quella del Friuli nel derby con il Verona la possibilità di aumentare il fieno in cascina per la classifica. Attenzione, la banda di Oddo pare fare sul serio.
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