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Battere il Palermo per cancellare i “brutti ricordi”

PALERMO, ITALY - OCTOBER 27: Carlos Embalo (L) of Palermo and Jakub Jankto of Udinese compete for the ball during the Serie A match between US Citta di Palermo and Udinese Calcio at Stadio Renzo Barbera on October 27, 2016 in Palermo, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Lo scorso anno l'Udinese cedette sei punti alla formazione rosanero. Ora, invece, dopo il successo al Barbera, c'è il desiderio di cogliere l'intero bottino e proseguire la striscia positiva avviata con la Juve

Castellini Barbara

Un lampo con la Juve, la luce con il Pescara. Dopo qualche giornata a vuoto, l'Udinese sembra aver ritrovato la strada giusta. E, dunque, tutti ci domandiamo: perchè fermarsi ora? Dopo un gennaio da record - incontrare Inter, Roma e Milan nel giro di quattro giornate metterebbe pressione anche alla Vecchia Signora - e un febbraio da dimenticare - Fiorentina, Sassuolo e Lazio hanno lasciato profonde ferite -, la formazione di Gigi Delneri ha rialzato la testa con audacia contro la capolista per poi ripetersi, ottenendo l'intera posta in palio, quattro giorni fa allo stadio Adriatico. E adesso il calendario sembra essere davvero in discesa.

Domenica, infatti, allo stadio Friuli arriverà il Palermo, terzultimo con 15 punti, dato per spacciato (a ragione) già da diverse giornate. Eppure lo scorso anno, in una situazione di classifica non così drammatica, ma pur sempre negativa, i rosanero riuscirono a strappare sei punti su sei all'Udinese. Alla seconda giornata del girone d'andata i siciliani si imposero al Friuli per 0-1 grazie a una rete di Rigoni, al termine di una partita dominata dai padroni di casa. Al ritorno il Palermo addirittura piegò i bianconeri per 4-1, in uno dei pomeriggi più difficili per Widmer & co. Cancellare i brutti ricordi sarà, dunque, una delle tante motivazioni che accompagneranno i friulani al semi-posticipo (si giocherà alle 18) di domenica. Quella principale, invece, sarà dare seguito al processo di crescita avviato da diverse settimane, cercando di concedere maggiore spazio a coloro che finora sono stati impiegati meno. A cominciare da Simone Scuffet, chiamato a sostituire l'infortunato Orestis Karnezis. Ma anche Stipe Perica, Ewandro, Gabriel Silva e, perchè no, Andrija Balic, che potremmo definire il ghost-player di questa Udinese, dal momento che tutti sono pronti a scommettere su di lui, ma aldilà di qualche apparizione nei test infrasettimanali, non ha mai visto il campo. Così come sta scivolando in questa "categoria" anche Thomas Heurtaux, inizialmente considerato uno dei gioielli più preziosi della rosa bianconera e finito da mesi tra le riserve.

Ma oltre alla valorizzazione dei singoli c'è un obiettivo di squadra che può essere ancora perseguito: il decimo posto, che garantirebbe maggior prestigio e, soprattutto, solidità economica alla formazione bianconera. Attualmente l'ultimo posticino nella colonna di sinistra è occupato dal Torino dell'inarrestabile "Gallo" Belotti (22 reti in campionato), che vanta sei punti di vantaggio (39) sui friulani (33) e uno sul Chievo (38). Una distanza ragguardevole che potrebbe, però, essere ridotta nelle prossime giornate. Sabato alle 18, infatti, i granata saranno impegnati in un incontro tutt'altro agevole contro l'Inter di Mauro Icardi e il turno successivo - in programma dopo la sosta per la Nazionale il 2 aprile alle 12.30 - ospiteranno proprio i friulani. In passato l'Udinese è stata "maestra" delle occasioni sprecate, ora è giunto il momento di invertire la rotta. Chiudiamo, dunque, il cassetto dei ricordi e apriamo quello dei sogni.

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