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Buona Udinese, morbida avversaria

L’Udinese chiude con un primo tempo tutto sommato confortante, agevolato di certo dalla pochissima pugna dei qatarioti dell’Al Jaish, volonterosi il giusto e totalmente indisciplinati dal punto di vista tattico. Ripresa decisamente più...

Franco Canciani

L’Udinese chiude con un primo tempo tutto sommato confortante, agevolato di certo dalla pochissima pugna dei qatarioti dell’Al Jaish, volonterosi il giusto e totalmente indisciplinati dal punto di vista tattico.

Ripresa decisamente più sottotono: Colantuono ne cambia undici, ma velocità, verticalizzazioni, conclusioni latitano per almeno mezz’ora. Buono il finale di tempo, con gli amaranto ormai in scarico e senza più nemmeno la parvenza di un briciolo di combattività.

Onestamente debbo dire che una gara così morbida e positiva ci voleva. A dimostrazione, però, che l’Udinese è squadra ancora ondìvaga ma capace di picchi agonistici e di gioco decisamente interessanti.

Ripeto a me stesso, per non ricadere nell’ottimismo-pessimismo delle scorse settimane, che il calcio d’agosto è buono come una moneta da trecento lire (e in questa similitudine si vede quanto sono vecchio). Le prestazioni sono aleatòrie, ancorché foriere di sensazioni: il giudizio globale andrà fatto sul medio, se non lungo periodo.

Ripeto ogni volta, per coloro i quali (magari) ritengono che il sottoscritto  “tiri” un po’ troppo dalla parte della società, che dal momento-zero mi sono trovato discretamente avverso alla scelta dell’attuale allenatore. Questo però non deve condurre nell’errato giudizio, immediato e consequenzialmente affrettato, basato su passaggi a vuoto contro Bastìa, o nella trasferta di Granada ove, mi è parso, pochi ci sarebbero voluti stare. Di certo non i giocatori.

Né stasera, di fronte ad una formazione amaranto a stento governata dal buon Sabri Lamouchi, glorioso passato tra l’altro nelle fila del Parma miliardario di Calisto Tanzi, devono essere glorificate le prestazioni, di certo eccellenti, di alcuni pedatòri in giallonero; parrebbe, a prescindere dal décalage tecnico apparso in campo, che l’Udinese abbia, specialmente in alcuni dei protagonisti, soluzioni in passato mancanti. In altri casi, esempio lampante Edenìlson, si avranno abbondanti scelte: Widmer si è sempre dimostrato un buon laterale, a volte eccellente, ma questo brasileiro di certo sottovalutato rappresenta, ad oggi e temo non solo, la prima scelta.

Colantuono ha ruotato alla fine tutti i propri giocatori, mostrando (tra l’altro) un po’ pochina pazienza nei confronti del talentino croato Stipe Perica, subentrato e tolto dopo mezz’oretta di gioco, pochi lampi e tanti urlacci dalla panca.

Domenica, contro il Novara, si inizia a fare sul serio: in palio i “tre punti” del passaggio al prossimo turno di Coppa Italia, percorso dovuto per chi, come l’Udinese, non disputa altre coppe europee. Credo difficilmente si tollererebbe un’eliminazione così prematura: né poi alcuno ci vuole, né ci deve pensare. La squadra deve fare emergere, sin dall’inizio, il maggiore tasso tecnico, la differente caratura con una maggiore precisione di quella messa in mostra nel primo tempo del debutto casalingo contro la S.P.A.L. Una rete subito, poi controllo e divertimento per i tanti (lo spero!) tifosi che, una volta ancora, daranno fiducia alla formazione (finalmente!) bianca e nera. Per un nuovo miracolo biacca e carbone. Dopo due stagioni deprimenti ce n’è bisogno...

"Franco Canciani @MondoUdinese

 

 

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