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Da friulani diciamo: ‘O onestà o Austria’

Già il campionato di Serie A è noioso come un film di Eric Rohmer, se poi ci si mette perfino un altro francese a renderlo ancora più deprimente allora siamo messi male. I francesi, si sa, non sono simpatici per natura: certo hanno dalla loro...

Monica Valendino

Già il campionato di Serie A è noioso come un film di Eric Rohmer, se poi ci si mette perfino un altro francese a renderlo ancora più deprimente allora siamo messi male. I francesi, si sa, non sono simpatici per natura: certo hanno dalla loro gradi eventi storici come la rivoluzione, ma hanno regalato al mondo anche Napoleone. Insomma, a parte queste disquisizioni il buon Garcia ha pianto come facevano un tempo nella ‹ Triade › e per tutta risposta ha trovato una guida per portare a casa la partita con l’Udinese.

Le riforme non sono solo la tecnologia o novità regolamentari sulle rose. Qui la questione è culturale e la Roma ne sa bene qualcosa: i famosi rolex regalati agli arbitri rimangono un pezzo di storia del calcio italiano pari di tanti scandali che Calciopoli ha scoperchiato.

Poi qualcuno si chiede perché gli stadi sono vuoti. La risposta datevela da soli: gli italiani già di per sé sono sospettosi, se si da loro il motivo per trovare convinzioni è finita. Il calcio non è credibile, ha presidenti che pensano agli affari più che ai tifosi, i giocatori che prendono sono per lo più figli di procuratori piazzisti e la qualità importata è talmente scarsa che nelle competizioni europee da anni non si vede una squadra nostrana emergere.

Si dice che i modelli altrui vanno bene, si parla, si chiacchiera, ma alla fine fa comodo tenere lo status quo: altrimenti gli spot dove li mettiamo, dove inseriamo la pubblicità nei giornali? Guardate i quotidiani nel dopo Udinese-Roma e fate il calcolo di pubblicità inserita.

C’è un giro di soldi che fa invidia a un paese medio del terzo mondo, eppure la maggior parte viene sperperata e a dimostrarlo sono i bilanci.

L’Udinese in tutto questo non sarà innocente (qualche errore a favore l’ha avuto), ma un conto è l’episodio, un conto un sistematico e precisa sistema che rende il campionato sempre più nelle mani delle solite note.

Sarà che il ‹ Day after › di Guida è come il dopo esplosione di una bomba H. Ci sentiamo devastati, derubati. Da friulani bravi e seri ci rimetteremo subito al lavoro ed è anche giusto così. Ma  a forza di farlo continueremo a vincere la Coppa Disciplina, ma nemmeno col nuovo stadio, come dice Pozzo, si potrà sognare.

Garcia in settimana si è lamentato dell’arbitraggio con la Juve, lo ha fatto in maniera mirata e meticolosa e come ha detto Pozzo qualcosa ha smosso nell’animo di Guida.

Così come Valeri e tanti altri: quanti sono gli episodi dal famoso gol di mani di Maradona ad oggi, subiti dall’Udinese?

Ma dobbiamo sempre essere quelli piccoli e bianconeri, simpatici finché non rompono i c..ni ad altri.

Scusate il francesismo, ma con Garcia ci capiamo così.

Siamo stanchi, siamo frustrati. L’Italia è un paese per furbetti, si sa da tempo. Ma rovinare i sogni, rovinare quello che è un gioco anche se tutti lo chiamano addirittura ‹ business › , rovinare le speranze è qualcosa di irreparabile anche se si costruisse in ogni città un nuovo Wembley.

Siamo stanchi. Ma avrete vinto voi, ma noi friulani non ci considererete mai vostri complici. Fieri anche di perdere a testa alta, combattendo non solo contro una grande squadra (lo ammettiamo senza problemi), ma anche contro chi l’ha aiutata.

E combatteremo per alzare la nostra voce come quando scendevamo in piazza esibendo il cartello ‹ o Zico o Austria › . Oggi non possiamo chiedere teconologie o espatrio, ma possiamo chiedere ‹ onestà o o Austria ›. Fieri della nostra diversità.

C’è chi ha accusato che l’Udinese non è di certo un esempio etico con tre squadre di proprietà: arrampicarsi sugli specchi per non ammettere un errore è come quando i politici danno la colpa a un sottosegretario per aver scritto un tweet o aver cercato di soganare un condannato.

No, noi friulani non siamo così. Non tutti, ovvio, il marcio c’è pure in Danimarca, ma chi crede ancora in certi valori ha il diritto di chiedere giustizia.

"Moval@Mondoudinese

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