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Dopo Zampa, cambiamo inno e seconda maglia!

Ci dispiace, siamo nostalgici: sarà l’età, sarà che abbiamo vissuto quel calcio che tutti rimpiangono e nessuno vuole cercare di prendere a spunto per riformare questo in chiave moderna, sarà perché siamo anche profondamente legati ai...

Monica Valendino

Ci dispiace, siamo nostalgici: sarà l'età, sarà che abbiamo vissuto quel calcio che tutti rimpiangono e nessuno vuole cercare di prendere a spunto per riformare questo in chiave moderna, sarà perché siamo anche profondamente legati ai simboli. Fatto sta che domenica, Udinese-Juve è stato anche un bell'incontro cromatico. Il bianconero originale da una parte, il blu tradizionale delle seconde maglie juventino dall'altra. Ora: abbattuto, finalmente, l'inno di Dario Zampa, in attesa di una musica che non abbia nell'inno le parole "vada come vada" (per Dio, è un inno, non una canzone di Masini), proponiamo una questione che si sta a cuore.

Sappiamo che, nonostante le preferenze di moltissimi tifosi (specie quelli di una certa generazione), che rivorrebbero la prima maglia in stile Ajax per distinguersi e avere un qualcosa di unico da esibire è cosa pressoché infattibile, almeno ci si batta per riavere la seconda maglia blu con i bordi gialli, proprio come negli anni '80 (i bordi, vero, pi divennero bianchi). Non un blu qualunque, quello della bandiera del patriarcato, con il giallo appunto a richiamare l'aquila.

Se proprio vogliamo creare anche un legame tra passato e futuro nel nuovo stadio, la maglia targata 1936, con l'aquila del Patriarcato stampata in mezzo al petto come seconda non ci dispiacerebbe.

Insomma se la storia siamo noi (ok, va bene, assieme al Genoa) perché non rievocare certi simboli tipicamente friulani?

"©Mondoudinese

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