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GialloParma: la vorrebbero salvare, ma la situazione appare irrecuperabile. E l’Udinese…

Mentre a Parma arriva la solidarietà di tutti i colleghi verso i giocatori, la situazione rimane complicata e anche la Lega Calcio non sembra proprio convinta di quello che dice. Vincenzo Montella, ieri, ha parlato così: “Il mio auspicio...

Monica Valendino

Mentre a Parma arriva la solidarietà di tutti i colleghi verso i giocatori, la situazione rimane complicata e anche la Lega Calcio non sembra proprio convinta di quello che dice. Vincenzo Montella, ieri, ha parlato così: "Il mio auspicio è che il Parma possa finire il campionato, magari con un intervento economico da parte di tutte le società per pagargli almeno le spese vive. Non penso che sia giusto azzerare i risultati conquistati finora sul campo - ha proseguito Montella - però anche per la dignità mostrata fin qui dall'allenatore e dai giocatori del Parma sarebbe bello che tutti i club si mettessero d'accordo e intervenissero per permettere al Parma di terminare il campionato, come è giusto che sia".

Questo mentre il presidente Tavecchio annunciava nel pomeriggio che il campionato non sarebbe stato falsato: "Tutti hanno delle responsabilità, inutile fare il j'accuse, ma credo sicuramente che il campionato non sarà falsato. La lega farà tutti gli sforzi perché non può demolire un prodotto calcio - ha aggiunto - quindi sicuramente non credo ci saranno defezioni in campionato. In questo momento i fatti gravi fanno riflettere - ha concluso - Faremo di tutto per far sì che non si ripetano".

Parole che vogliono dire tutto e nulla: perché la Lega il cosiddetto paracadute, come già spiegato, non può concederlo a una squadra indebitata. L'idea di Tavecchio sarebbe quella di sperare che i giocatori più onerosi rinuncino all'ingaggio svincolandosi, finendo così ugualmente il campionato, ma con i primavera. Una cosa che definiamo bizzarra, non tanto perché il campionato sarebbe comunque falsato con vittorie scontato per lo più degli avversari, ma perché il Parma se non riesce a giocare in casa come può farlo in trasferta?

Profondo verde. Non è il colore del semaforo, ma delle casse del Parma. Non c'è un euro. E' sal- tata la sfida di oggi con l'Udinese, salterà, se nulla succede, anche quella di domenica, programmata a Marassi contro il Genoa. La trasferta infatti era stata già prenotata con pullman e albergo in cui pernottare sabato sera, ma si sarebbe fatto tesoro dell'incasso di Parma-Udinese. Saltata la partita, uno degli effetti collaterali è appunto quel-o di lasciare all'asciutto le casse sociali. Quindi niente trasferta se non interverranno fattori nuovi. Quali? Uno: Manenti caccia qualche quattrino.  Due: la Lega, per l'appunto,  trova il modo di dare una mano al Parma per finire il campionato. Pare che lo statuto non preveda interventi assistenziali di questo genere, ma volere e potere e martedì funzionare della lega saranno a Collecchio per cercare di capire come fornire una stampella a una società ormai paralizzata. Tre: uno o più benefattori danno una mano economicamente, anche proiet- tando gli aiuti su un singolo evento. Escludendo i primi due punti, quindi, serve che la Lega faccia qualcosa.

Roma: a spingere per mantenere la regolarità del torneo sembrano essere soprattutto quelle squadre che hanno perso punti contro i ducali. La Roma ha già detto addio allo scudetto, ma a questo un punto un altro punto in meno rischierebbe di metterle troppo vicino al Napoli.

Una guerra sui poveri con l'Udinese vittima senza volerlo di una situazione kafkiana. Perché ai bianconeri recuperare la gara, giocando un infrasettimanale non previsto, non è proprio la soluzione migliore, mentre i tre punti, seppur non conquistati 'sportivamente' sarebbero più che  ben accetti.

Il regolamento non permette troppe soluzioni, come visto: è un regolamento folle, se vogliamo. Come spiegato da giorni, essendo iniziato il ritorno, chi ha già giocato una gara contro i ducali vedrebbe confermato il risultato,  le altre vedrebbero darsi il 3-0 a tavolino.

Manenti: l'uomo che doveva salvare la società non si è rivelato altro che un millantatore fino ad oggi e di certo la cosa non crediamo possa mutare di punto in bianco. Tanto che, dopo il CdA fantasma dopo il quale è fuggito da un'uscita secondaria pare che il conto corrente del Mapi Group sia stato svuotato e chiuso giovedì alla Raiffesen Banka, ieri Giampieptro Manenti, come detto è svanito, da venerdì sera, non rispondeva più al telefono.

E ora?  Come riporta la Gazzetta di Parma,  ecco gli aspetti regolamentari nel caso in cui il Parma dovesse dare forfait a questo punto della stagione. Ieri in città circolavano altre due voci, che in poche ore potrebbero avere una verifica o una smentita. Secondo la prima domani diversi giocatori del Parma andrebbero in Tribunale a presentare l'istanza di fallimento. Una procedura che, rispetto alla messa in mora, rappresenterebbe una accelerazione. La seconda è che sarà lo stesso Manenti, assai pressato in queste ore dalle istituzioni, a presentare i libri contabili. Staremo a vedere. La cosa certa è che martedì ci sarà un'assemblea dei dipendenti del club che, assistiti da un sindacalista studieranno la strategia da tenere. Tra di loro c'è chi, Melli, Preiti e Di Taranto, ha un contratto federale e sottosta a regole diverse.

La sensazione è che però si sia andati troppo avanti con la crisi per riuscire a salvare il salvabile, o almeno questo ci dice una persona che lavora nel Parma e che, ovviamente, non vuole essere citata. A MondoUdinese si lascia scappare che "qui è peggio che con Tanzi, almeno allora ci hanno salvato come fatto con altri club. Oggi ci sono solo gli avvoltoi che pensano ai punti in Lega e nessun imprenditore locale che nemmeno dopo il fallimento credo si accolli spese per rifare una squadra, il cui destino sarebbe comunque segnato. La B è un miraggio, faremo come il Siena". E in  effetti di similitudini ce ne sono. Inoltre quello che si capisce da Parma è che se Manenti è visto come un millantatore, che non si sa da dove sia uscito, le colpe sono ben definite visto che i debiti arrivano da lontano.

L'Udinese, come detto aspetta: ma la sosta se da un lato ha dato la possibilità di recuperare certi elementi, dall'altra rende la trasferta di Cesena ancora più complicata. Non erano state stilate tabelle, sei punti erano la speranza, ma anche 4 in due gare avrebbero ridato slancio a una squadra che ha solo bisogno di ritrovare fiducia in sé e nelle istituzioni dopo i torti subiti. Ovviamente non può sperare nei tre punti per avere vantaggi, ma non può nemmeno rischiare di pagare andando incontro a salvataggi che sembrano fatti più che altro per salvare la faccia di chi doveva capire la situazione e muoversi prima.

"©Mondoudinese

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