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Il Var e quelle esultanze… a vuoto

La gioia per un gol poi annullato dalla moviola: quando il Video Assistan Referee annulla una delle componenti più importanti del calcio

Redazione

Il sopravvento della tecnologia sulle emozioni create da un gol. L’entusiasmo di chi ha infilato la sfera tra i pali avversari, l’urlo che dal tifo prorompe lungo gli spalti. L’incontenibile passione veicolata da una rete – elemento alla base del successo di uno sport come il calcio – smorzata grazie all’ausilio di un monitor a bordo campo.

L’ultima giornata di Serie A, aldilà del mettere o meno in luce la precisione del Var nelle occasioni in cui il nuovo supporto arbitrale è stato chiamato in causa, ha visto aumentare il dissenso nei confronti della video assistenza per l’utilizzo fatto di essa da parte dei giudici di gara: uno strumento sedativo per gioie da marcatura. Nel match di San Siro tra Milan e Udinese, due gol annullati entrambi per fuorigioco. Lasagna nel primo tempo, Kalinic nella ripresa. Entrambi scattati in linea – o quasi, secondo quanto poi rivelato dal Var – con i difensori avversari, vanno a segno per poi dar sfogo ognuno alla propria euforia, sentimento peraltro giustificato da una rapida occhiata al guardalinee rimasto fermo. Qualche secondo poi inconfondibile, ecco il segnale a tutti ormai noto. L’arbitro disegna un rettangolo con gli indici e ordina di riprendere il gioco con un calcio di punizione.

Qualche secondo, si parla anche di minuti: in ogni caso un lasso di tempo sufficiente ad esser riempito con l’esultanza dell’autore del gol e con lui di squadra e tifosi. Nel mentre, tuttavia, il dubbio si insinua in arbitro ed assistenti. Avviene il ricorso al Var. La situazione assume tratti più definiti e la rete, prima assegnata, non viene convalidata. Giustamente, aggiungiamo noi. La critica mossa in questo caso nei confronti del Var, infatti, non risiede nella capacità o meno di quest’ultimo di evitare sviste in sede di giudizio; ad essere in discussione, considerando quanto crudele possa essere il meccanismo già in gioco nel match di domenica scorsa, sono le capacità delle diverse terne arbitrali di procedere senza il bisogno di affidarsi alla macchina video. Di giornata in giornata assistiamo a sviste grossolane colmabili con una dose maggiore di attenzione.

Il Var dunque aiuta, ma le capacità di arbitro e guardalinee potrebbero senz’altro impedire che un giocatore esulti di gioia per mezzo campo, magari sfilandosi pure la maglia, prima di veder invalidata la rete appena messa a segno. Delusione a cui andrebbe aggiunto, in questo caso, anche un bel cartellino giallo. Della serie, oltre al danno pure la beffa. Al momento scene del genere mancano ancora al repertorio di questa stagione, ma se alla quarta di campionato la situazione è questa, c’è da sperare che oltre all’utilizzo del Var, i giudici di gara riprendano a perfezionare anche quello di fischietto e bandierine.

"Simone Narduzzi

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