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In Europa trionfa la linea verde, esempio da imitare

Nelle ultime due stagioni l'Udinese ha frenato la "corsa al talento" privilegiando giocatori più esperti, ma la scelta non ha premiato in termini di risultati. Un ritorno alle origini è auspicabile per aprire un nuovo ciclo

Castellini Barbara

L'Europa è dei giovani. Secondo un recente studio - compiuto a poche giornate dal termine dei principali campionati europei -, è emerso che l'età media dei calciatori è scesa notevolmente, un segnale piuttosto inequivocabile di una nuova tendenza che premia la "linea verde" a scapito dei giocatori più esperti. Ed è una tendenza che sta producendo effetti positivi sia nei risultati di alcuni team, sia in termini di prospettiva per le nazionali che tra pochi giorni si incrocieranno in Francia.

Proprio il Paese transalpino è uno dei più "coraggiosi" nel lanciare giovani talenti. Nella stagione appena conclusa, infatti, il numero di Under 21 impiegati in Ligue 1 ha toccato le tre cifre, consentendo alla Francia di posizionarsi al primo posto tra le nazioni più "lungimiranti". Piùhttp://www.mondoudinese.it/wp-admin/post.php?post=97287&action=edit staccata la Germania (poco meno di una settantina i giovani schierati), davanti a Spagna (quasi una cinquantina), Inghilterra (un paio di unità dietro agli iberici) e Italia (poco più di una quarantina). Si tratta di numeri interessanti che vanno analizzati a più larga scala, considerando anche come stanno mutando i ranking dei Paesi citati e di conseguenza il loro posizionamento nella maxi-classifica Uefa. La conclusione, dunque, è una: l'Italia sta arretrando e se non cambia rotta (aiutata anche dai nuovi regolamenti) rischia di farsi sorpassare da campionati ritenuti "minori" fino a poco tempo fa. In tal senso Euro 2016 ci aiuterà ad avere un quadro ancora più chiaro della situazione. E in casa Udinese cosa sta succedendo?

L'Udinese ha subito una strana metamorfosi nelle ultime due stagioni. Le giovani promesse hanno lasciato spazio a giocatori più esperti e questo, a discapito della logica, non ha prodotto grandi risultati. Serve, dunque, un'inversione di rotta, un "ritorno alle origini" per ritrovare la retta via. La Francia stessa fornisce un esempio piuttosto interessante: il Nizza. Quest'anno il club di Jean Pierre Rivere ha schierato ben undici calciatori Under 21 e si è piazzato al quarto posto della Ligue 1 (dietro alle corazzate Psg, Olympique Lione e Monaco), qualificandosi, dunque, all'Europa League 2016-2017. Segno evidente che se le scelte sono ponderate e non casuali i risultati arrivano (come era accaduto nel passato, anche recente bianconero). E non solo, anche i ricavi economici sono destinati a crescere. Quest'anno per esempio nel Nizza è esploso il talentino transalpino Vincent Koziello, centrocampista classe '95 divenuto in poco tempo uno dei baby-fenomeni più ambiti a livello internazionale e destinato a lasciare l'Ogc nelle prossime settimane per diversi milioni di euro. Discorsi noti all'Udinese che oggi, però, si ritrova con un "nido" quasi vuoto. L'unico talentino dal futuro dorato sembra essere (al momento) Silvan Widmer, ma la stagione non entusiasmante dei friulani potrebbe influire negativamente nelle trattative in uscita. Poi ci sono le scommesse ancora da decifrare come Andrija Balic arrivato lo scorso gennaio e mai schierato nè da Colantuono nè da De Canio o Alex Meret, portiere nel giro della Nazionale, ma sul quale l'Udinese non ha espresso le sue intenzioni. Stesso discorso vale per Stipe Perica, in prestito dal Chelsea e per molti altri calciatori che nelle prossime settimane rientreranno dai vari prestiti in giro per l'Italia e per il mondo. Insomma, in poco tempo la dirigenza bianconera dovrà valutare il capitale umano "esistente" per dare un'ossatura a una squadra completamente rinnovata. La strada imboccata non è delle più semplici, ma le prospettive potrebbero essere interessanti. Soprattutto se saranno green.

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