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Internazionale Udinese, ma il futuro è più italiano

Monica Valendino

Un’analisi emersa oggi dal Corsport fa notare la cosiddetta scoperta dell’acqua calda: in A ci sono 551 giocatori in 20 club: 300 di loro sono stranieri, vale a dire il 54,4%. Udinese e Lazio sono i club meno italiani: i friulani...

Un'analisi emersa oggi dal Corsport fa notare la cosiddetta scoperta dell'acqua calda: in A ci sono 551 giocatori in 20 club: 300 di loro sono stranieri, vale a dire il 54,4%. Udinese e Lazio sono i club meno italiani: i friulani contano 21 stranieri in rosa, i biancocelesti 24. "Curiosa coincidenza sono i club dei due attuali consiglieri federali espressi dalla Lega Serie A, cioè Pozzo e Lotito, e in Figc, in questi mesi, si discute su come sostenere il rilancio della Nazionale", scrive il quotidiano romano.

Internazionale udinese. No, non è la notizia di una clamorosa fusione tra la squadra meneghina e quella friulana. E’ semplicemente la constatazione che il club di Piazzale Argentina è oramai una multimnazionale consolidata, che si riflete in campo. La holdinhg bianconera, infatti, si manifesta in tutta la sua potenzialità con il quasi il 70 per cento di stranieri in rosa.

Un’indole, quella di investire all’estero, nata fin dagli albori della storia societaria, se si pensa che dal 1920 al 1937 la squadra  stata guidata da ben 12 tecnici stranieri.

Ma la vera rivoluzione arriva però nel 1995 dopo l’entrata in vigore della ‘Legge Bosman’: da allora sono approdati in Friuli quasi 200 stranieri. La rosa è divenuta sempre più cosmopolìta. L’anno scorso si è toccato il 64 per cento di incidenza, l’anno prima il 62, una media mantenuta sempre in questi dieci anni.

Oggi gli italiani in  rosa sono solamente Scuffet, Meret, Domizzi, Pinzi, Di Natale, Pasquale, ma solo questi ultimi quattro sono titolari, a fasi alterne pure loro per vari motivi.

E se la scuola africana ha portato complessivamente  il 42  per cento dei calciatori in rosa, oggi c’è da registrare un boom di sudamericani: complessivamente nella sua storia sono stati il 65 per cento, ma attualmente solamente i brasiliani in squadra sono ben cinque. Il tutto mentre calano vistosamente gli europei. Negli ultimi anni gli investimenti nel vecchio continente hanno portato solo il 14 per cento degli stranieri complessivi.

Insomma, le fortune bianconere passano attraverso questa politica, economicamente corretta, ma legata sempre a una considerazione: le scommesse fatte fin qui hanno prodotto - statisticamente - un solo straniero affermarsi su dieci. Numeri, questi, indicativi e un monito per chi se ne vuole andare (vero caro Luis?).

Ma il futuro, con le nuove regole, come sarà? Certamente più italiano, i due portieri sono un patrimonio che se oggi vale 10 un domani potrebbe quadruplicarsi, poi c'è pontino della Primavera, ancora fragile, ma sicuramente un potenziale. Senza dimenticare Rovini, Verre e soprattutto Battocchio che in estate potrebbero rientrare alla base per dire la loro. Con quest'ultimo già elogiato dal ct azzurro Conte. Se mai dovesse partire Allan (20 milioni per un giocatore comprato a 3), il sostituto naturale è già fatto in casa.

"©Mondoudinese