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L’Udinese non merita una classe arbitrale così

Se l’Udinese è squadra sgradita allora lo si dica subito: siccome la gente friulana non vive nell’oro, come nella maggior parte d’Italia, è bene sapere dalla FIGC se questa squadra ha commesso qualche cosa che merita tanti episodi contro....

Monica Valendino

Se l’Udinese è squadra sgradita allora lo si dica subito: siccome la gente friulana non vive nell’oro, come nella maggior parte d’Italia, è bene sapere dalla FIGC se questa squadra ha commesso qualche cosa che merita tanti episodi contro. C’è qualcosa di troppo strano attorno a tutti questi episodi contro: è normale che una squadra subisca ingiustizie, ma è altrettanto normale che anche se in credito trovi almeno qualche episodio a favore. L’Udinese di quest’anno è solo in credito, scusate, ma non è possibile. Fabrizio Corso dopo la Rom anche attraverso il nostro giornale si è lamentato per gli arbitraggi, l’Udinese ha dovuto pagare una multa per le frasi di Pozzo su Valeri. Insomma ci sono due pesi e due misure e così il peso finisce tutto addosso ai calciatori.

Strama cerca di mantenere la calma, ma sa bene che il rie io nervosismo, che la paura di commettere qualunque mossa difensiva sbagliata potrebbe causare un rigore è un dato oramai oggettivo.

Cosa sia cambiato, cosa stia succedendo sono questioni più grandi di tutti noi: mille ipotesi, nessuna certezza. La buona fede o uno ce l’ha o no, oggi non ci sentiamo di poter dire nulla in merito. solo la nausea per vedere una squadra che dà tutto in una settimana per fare bene e poi, sistematicamente colpita dalla legge del taglione, che la mette in ginocchio e che di fatto le ha tolto ad oggi almeno 7 punti, il che significa la possibilità di giocarsi l’Europa invece della salvezza.

Forse lo stadio nuovo fa invidia, invece che essere ammirato, del resto in Italia chi crea qualcosa invece i essere ammirato viene cercato di essere fatto fuori. Vai a capire, ma questo torneo ci riporta indietro ai tempi di Zico, quando nessuno lo diceva, ma tutti capivano che c’era un ‹ palazzacio › che decideva sorti e altro.

Onestamente, tutto questo qualcuno lo vede come un modo di disgregare l’ambiente, ma non sa che i friulani si uniscono ancora di più alla squadra, a strana, A Deki. O Zico o Autria, si dice tanti anni fa, oggi gridiamo ‹ O giustizia o Austria ›. perché di quest’Italia, onestamente, non ce ne frega più nulla, e il suo calcio così pieno di sospetti è lo specchio inesorabile di quel che accade i politica.

Ecco, non vorremmo che ci fosse stato un patto del Nazareno anche alle spalle dei bianconeri. Non lo pensiamo, ma dopo tanti episodi è impossibile non pensarlo.

Per fortuna, come diceva il signor Rezzonico, di Aldo, Giovanni e Giacomo, « tutto è bene ciò che finisce bene ». Ma tra nervosismo, ovvie ammonizioni dovute a questo, paure, la rabbia non può sempre battere i mulini a vento. Serve che il club si faccia sentire. A Empoli non è andata come a Napoli o i altre occasioni, ma rimane l’marezza per l’ennesimo errore che crea solo dubbi a una squadra che dà tutto, ma non può competere con quella che chiamiamo per gentilezza ‹ malasorte ›.

"©Mondoudinese

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