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Mercato? No, grazie!

Si chiude il braccio di ferro fra società e tecnico con una vittoria di entrambi, ma voluta dal Paron e chi agisce per esso. Stramaccioni aveva chiesto a mezzo stampa, e nemmeno troppo velatamente, dei rinforzi per sopperire alla cessione di...

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Si chiude il braccio di ferro fra società e tecnico con una vittoria di entrambi, ma voluta dal Paron e chi agisce per esso.

Stramaccioni aveva chiesto a mezzo stampa, e nemmeno troppo velatamente, dei rinforzi per sopperire alla cessione di Muriel e alle momentanee assenze per Mondiali Sub20 e Coppa d’Africa. Aveva anche trovato una spalla non da poco, in arte Antonio Di Natale, che aveva caldeggiato, sponsorizzato, richiesto a gran voce l’acquisto di Quagliarella.

Invece la società ha continuato per la sua strada. Ha acquistato qualche giovane da mettere in Primavera, ha ceduto un Muriel che ormai puzzava come il pesce dopo ben più di tre giorni e ha fatto valere le sue ragioni. La politica aziendale non si sposta, già fin troppo è stato fatto quest’estate, quando sono stati ceduti Naldo, Basta, Kelava e Pereyra e sono stati sostituiti da popò di giocatori come Karnezis, Piris, Kone e Thereau. Se fossimo stati più avanti in classifica, chissà… l’appetito vien mangiando. Ma in una tranquilla metà classifica, andare a fare investimenti ulteriori e compromettere l’equilibrio finanziario è stato visto come una mossa avventata.

Che non sarebbe arrivato nessun nome importante lo abbiamo capito dopo la bella partita di Coppa Italia contro il Napoli, al San Paolo. In quella partita prima Jaadi e poi Aguirre hanno dimostrato di poter essere utili alla causa. In anni passati, il giovane maghrebino sarebbe stato aggiunto in pianta stabile alla prima squadra. Quest’anno verrà dirottato a Latina, a crescere. Segno che la rosa maggiore è già considerata ultimata. Perché ricordiamolo, il business si sta spostando sul settore giovanile, per bruciare la concorrenza e comprare a prezzi accessibili. E’ là che dobbiamo guardare i giovani da lanciare: Rovini e Jaadi sono giovani di sicuro valore. Speriamo non vengano persi per strada come fatto con Mazzarani, Angella, Eremenko etc etc…

Ha vinto la società, ma ha vinto anche Stramaccioni. Perché? perché il tecnico è cresciuto. Udine, società e ambiente, permettono di maturare, sia professionalmente che caratterialmente. Ne sa qualcosa Pereyra e ne sa qualcosa anche Allan. Arrivati in Friuli come pulcini bagnati, si sono riscoperti leoni. Il mister romano è arrivato pieno di autostima, ma con qualche insicurezza di troppo, a volte latente. Sta limando il carattere, si sta convincendo, forse per necessità forse consapevolmente, che può plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza. Che non serve per forza avere molti giocatori esperti per giocare bene.

Non arriverà Quagliarella e non verrà sostituito Muriel. A dire la verità, il colombiano era già stato sostituito. Da Gejio, che appena tornerà a disposizione, formerà con Thereau una coppia affiatata o con Di Natale una coppia complementare.

Forse manca un regista, ma la squadra ultimamente gioca con un doppio regista sulle mezzali. Guilherme tiene la posizione (finalmente bene) mentre a turno Fernandes e Allan creano gioco, dettano i tempi, superano l’avversario creando superiorità numerica.

Ha vinto Pozzo, non serviva comprare… ora a Stramaccioni non tocca che vincere. Le basi ci sono, se son rose fioriranno e Udine a gennaio continua nella sua tradizione: mercato? No, grazie!

 

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