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Ora la società ascolti i tifosi: Gotti il preferito

L'Udinese non è squadra da ultimo posto, ma nemmeno da Europa. E' una squadra in divenire senza un gruppo di senatori affidabili, con troppi stranieri e con giocatori sempre troppo vicini al mercato e ai procuratori invadenti, specie qualcuno.

Monica Valendino

Luca Gotti piace. Piace ai Friulani perché ha un  carattere da Friulano. Assomiglia, se proprio si vuole un paragone allo stile di Edy Reja oppure se vogliamo anche esagerare di Dino Zoff. Rispecchia umiltà e preparazione e lo ha dimostrato con i fatti anche se i problemi dell'Udinese, è sempre bene ricordarlo, non si risolvono con la bacchetta magica ovvero con un semplice cambio di tecnico. Questo per onor di cronaca e dei predecessori dell'attuale vice in pectore.

I problemi della squadra vengono da lontano: come tante volte scritto una rosa mal assortita con tanti doppioni e una qualità (nella media) dove anche chi va in panchina è sui livelli di chi va in campo e questo genera alla lunga invidie e dinamiche di gruppo facilmente intuibili. Non serve la ramazza (stile Colantuono), non serve il dialogo (stile De Canio), serve pragmatismo e una società che si faccia sentire sempre presente che non deleghi tutto a Piepaolo Marino che di certo come i suoi predecessori parla nello spogliatoio, ma quando le tensioni vanno alle stelle è difficile per chiunque intervenire. Di solito dopo le mareggiate l'Udinese negli ultimi anni ha sempre reagito, lo ha fatto bene anche a Genova. Ma è inutile ora pensare che siano tutte rose e fiori.

Intanto si cerca il sostituto per la panchina. Ma i tifosi, e non solo dopo l'impresa di Marassi, sono con Gotti. Anzi, come si evince dal nostro sondaggio il preferito è Francesco Guidolin  (ovviamente, ma ovviamente anche il frutto proibito). Poi viene proprio lui, Gotti. «Non succederà: io sono un collaboratore tecnico dell'Udinese, mi sono messo a disposizione del club affinché i dirigenti possano trovare una soluzione con calma. Quando succederà io tornerò ai miei compiti», ha ribadito nella pancia dello stadio ligure. «Sono uno che parla meno possibile, ma ho delle idee e opinioni su questa squadra che non sono state influenzate dalle prestazioni con Atalanta e Roma. Il gruppo dell'Udinese ha delle potenzialità superiori a quelli degli scorsi anni. Tanti dicono che siamo una formazione fisica, invece siamo anche tecnici e sappiamo giocare a calcio. Al mio successore dirò che questo gruppo deve prendere consapevolezza dei propri mezzi». Ma perché non provare a convincerlo a provare a rimanere? Le preferenze verso di lui lievitano, arriva appena dopo "il Guido".

Si pensi che Colantuono ha ottenuto due voti su circa 1500 persone che hanno 'cliccato'. Ma anche gli altri compagni di ventura non vanno meglio. Non convincono Ballardini, Zenga (seppur terzo con l'8 per cento delle preferenze) e tanto meno convincono gli altri. I tifosi vanno rispettati e si pesi che buttare un nome non preparato in questa caldera bianconera non è forse la scelta più logica.

Per questo serve ponderatezza e Marino lo sa. Ha fatto sapere che si prenderà tempo per decidere e non è da escludere che Gotti guidi anche l'Udinese contro la Spal. Vincere anche con gli emiliani sarebbe la mossa forse decisiva per l'ex vice di Sarri. Dopo Torino e Genoa un tris d'assi che allontanerebbe l'Udinese dalla zona rossa e ridarebbe tranquillità. Passare di mano ora sarebbe un rischio perché un nuovo tecnico apprezzerà di certo organizzazione societaria e strutture, ma capirà presto che all'interno le crepe ci sono da tempo e non si risolvono con una stuccata.

Gotti oggi interpreta quello stile e quella eleganza che farebbero comodo anche per riportare vicino molti tifosi che si sentono sempre più distanti dal club, il quale per dirla tutta fa poco o nulla per aiutare a creare un ambiente familiare, quello che Udine pretende per storia, tradizione  possibilità. Gotti potrebbe fungere anche da tramite per questo. Gli altri? I dubbi permangono.

Gattuso,  Carrera, sembrano con quotazioni in calo, piace sempre  Davide Ballardini, così come qualcuno in società rivorrebbe Pasquale Marino, così come sembra abbastanza forte il nome di Walter Zenga. L'ultimo spuntato è Moreno Longo, 43 anni, una promozione in A con il Frosinone e un esonero sempre in Ciociaria. Un altro allenatore in prospettiva, laddove servono certezze.

L'Udinese non è squadra da ultimo posto, ma nemmeno da Europa. E' una squadra in divenire senza un gruppo di senatori affidabili, con troppi stranieri e con giocatori sempre troppo vicini al mercato e ai procuratori invadenti, specie qualcuno. Qui sta il problema e lo sarà per chiunque, ma ripartire dalla compostezza e l'umiltà servirebbe. Alla squadra e all'ambiente tutto. La società ci ragioni e anche Gotti ci pensi.

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