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Quagliarella-Di Natale-Udinese, il triangolo friulano

Quagliarella-Udinese- Di Natale, un triangolo che in una qualche maniera si deve comporre. Perché Quagliarella vuole l’Udinese, Di Natale vuole Quagliarella, ma l’Udinese cosa punta davvero? Si sa che il granata è apprezzato, che il...

Monica Valendino

Quagliarella-Udinese- Di Natale, un triangolo che in una qualche maniera si deve comporre. Perché Quagliarella vuole l'Udinese, Di Natale vuole Quagliarella, ma l'Udinese cosa punta davvero? Si sa che il granata è apprezzato, che il club non può esporsi per evitare di far lievitare il prezzo, che per ora cerca anche alternative.

Ma dietro agli intoppi di contratto che starebbero sorgendo tra il capitano e il club bianconero ci sarebbe proprio Quagliarella, l'erede. Totò oltre che capitano, si sente anche già dirigente: quella scrivania promessagli da Pozzo è allettante, ma col carattere che ha pretende già di aver voce in capitolo almeno su a chi lasciare il suo scettro.

Perché abdicare quest'anno non è nelle sue corde, ma se non c'è una squadra valida, i fischi dell'anno scorso assordanti e perfidi sono stati sì messi nel cassetto, ma Totò sa come va il calcio: oggi segni e sei un eroe, domani non riesci e sei la colpa di tutto. Perché l'Udinese gioca ancora per lui, perché l'Udinese no ha preso alternative e così via. E' il calcio, ma lui non vuole passare di nuovo quell'esperienza. Servono garanzie, quelle che solo Quagliarella, al di là dell'amicizia e del feeling in campo, possono dare. Perché Pavoletti & C vanno benissimo, sia ben chiaro. Sono il completamento dell'opera, non l'opera. E non si può pensare di aspettare Geijo (che era la quinta punta fino a un mese fa) o credere ai video di Aguirre fino a quando l'uruguaiano non avrà mostrato almeno 10 partite di fila all'altezza. Di meteore o campioni solo all'apparenza ne sono passati, ma l'Udinese che Pozzo vuole è fatta di certezze: lo ha detto lui stesso, col nuovo stadio si devono trattenere i giocatori migliori, allettati da un posto che non mette pressione, da uno stadio gioiello, da una società sana come un pesce.

Ma che deve dimostrare l'ambizione, fare quel passetto in più: specie oggi che c'è emergenza.

Per questo Di Natale spinge per Quagliarella ed è arrivato a mettere in discussione perfino il suo contratto. Lui può tranquillamente chiudere la carriera all'estero, tra gli emiri, Totò d'Arabia. Ma in cuor suo ha il bene dell'Udinese, ha la voglia - come tutti i re - di abdicare solo quando c'è un degno erede che possa prenderne lo scettro.

Quell'erede è Quagliarella, per Totò e per i tifosi. Il rischio di perderli entrambi c'è, inutile negarlo. Anche se poi i gol aiutano a mitigare tutto e a far dimenticare tutto. Ma per farli, con l'Udinese azzoppata di oggi, Andrea Copperfield deve fare più di un prestigio, deve creare dal nulla un giocatore.

 

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