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Questa Udinese (per ora) può solo accompagnare

UDINE, ITALY - AUGUST 20:  Kevin Lasagna (R) of Udinese Calcio competes with Fabrizio Cacciatore of AC Chievo Verona during the Serie A match between Udinese Calcio and  AC Chievo Verona at Friuli Stadium on August 20, 2017 in Udine, Italy.  (Photo by Dino Panato/Getty Images)

La campagna acquisti non è stata all'altezza delle aspettative e l'avvio complicato in campionato ha già scatenato le prime, feroci critiche. Eppure la via d'uscita c'è

Castellini Barbara

Doveva essere la stagione del "rilancio", quella della svolta dopo 4 anni non particolarmente esaltanti. Complice però una fase di impostazione non certo trascendentale, questa affermazione ha cominciato fin da subito a scricchiolare. Colpa di un mercato che l'Udinese è stata in grado di aggredire solo in superficie. Dopo aver messo a segno alcuni colpi interessanti come Kevin Lasagna, Giuseppe Pezzella, Bram Nuytinck e Antonin Barak, ci si aspettava il "botto" per un attacco che, già orfano di Duvan Zapata, si è ritrovato all'improvviso anche privo di Cyril Thereau. Ma le aspettative sono state ampiamente deluse.

Pensare di risvegliare l'entusiasmo della piazza con gli ingaggi di Riad Bajic - giocatore ancora tutto da scoprire - e Maxi Lopez - molto conosciuto, ma reduce da due stagioni al Toro piuttosto anonime - sarebbe stata un'impresa impossibile per chiunque. Soprattutto in un'estate nella quale di nomi importanti a disposizione ce n'erano parecchi: da Leonardo Pavoletti (finito al Cagliari), a Marco Borriello (Spal), a Stefano Okaka (Watford), ad Alberto Paloschi (Spal) e molti altri. Ma l'Udinese ha giocato in difesa, puntando sulla rosa della passata stagione e affidandosi ai nuovi innesti per tentare quella famosa svolta. Eppure le perplessità restano. D'altronde con zero punti in classifica dopo le prime due giornate, non c'è motivo di sorridere. Soprattutto perchè le sconfitte maturate con Chievo e Spal hanno fatto emergere errori del passato e mancanza di personalità. Problemi non di immediata soluzione.

Tuttavia un cambio di marcia istantaneo è quanto meno auspicabile, già in occasione della prossima sfida interna contro il Genoa. Anche se il campionato è solo all'inizio, infatti, l'Udinese ha un bisogno vitale di muovere la classifica e riprendere fiducia, entusiasmo. E per farlo deve, in primis, sigillare la porta e poi riprendere una certa confidenza con il gol. Sulla carta le alternative non mancano: Stipe Perica ha già dimostrato di essere all'altezza della serie A, Maxi Lopez ha un background di tutto rispetto, Lasagna è senza dubbio una seconda punta preziosissima ed Ewandro potrebbe risultare il jolly. Con Matos e Bajic gregari in stand-by e Rodrigo De Paul in cerca di affermazione dopo una stagione terminata in crescendo. Ma come sempre dovrà essere il gruppo a vincere. Non i singoli. E questo, per una squadra così eterogenea e dalle personalità tanto complesse e diversificate, rappresenta il solito, enorme, nodo da sciogliere. Basti pensare che per la sfida con il Grifone mister Gigi Delneri potrà riavere il gruppo al completo probabilmente solo giovedì, a causa degli impegni dei nazionali (ben tredici). La sosta, dunque, è stata funzionale per il recupero di alcuni infortunati, ma non è servita a migliorare l'alchimia di squadra. Per il momento, dunque, questa Udinese può solo accompagnare.

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