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Sassuolo Udinese: così lontane, così vicine.

Sabato, al Mapei Stadium, si affronteranno due squadre e due società che hanno tanto in comune, anche se apparentemente sono su due pianeti diversi. La formazione titolare dell’Udinese conta minimo 7 stranieri, quella del Sassuolo vince a...

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Sabato, al Mapei Stadium, si affronteranno due squadre e due società che hanno tanto in comune, anche se apparentemente sono su due pianeti diversi.

La formazione titolare dell’Udinese conta minimo 7 stranieri, quella del Sassuolo vince a Milano con solo italiani. Cosa di più diverso? Se l’Udinese si è costruita negli anni, aumentando tassello dopo tassello la propria competenza nello scovare giovani di belle speranze in giro per il mondo, il Sassuolo ha impostato la sua crescita sui mercati minori, su quella che oggi è la Lega Pro e giovani italiani di ottime speranze (Zaza e Berardi, ma l’anno scorso c’erano anche Marrone e Antei).

L’Udinese ha dovuto sudare sette camicie per poter avere l’autorizzazione alla costruzione di uno stadio di proprietà, il Sassuolo lo ha comprato a mani basse grazie alle casse del signor Mapei, al secolo Giorgio Squinzi (un autentico Paperon de Paperoni).

Anche Giampaolo Pozzo ha la sua “aziendina” in Spagna, ma parrebbe essere diventato un imprenditore calcistico solcando la strada intrapresa allora da un tale Anconetani (il vulcanico e passionale presidente di un Pisa d’altri tempi), differendo solo nel limare gli errori e creando una struttura che riduce i rischi congiunturali.

Sarebbe bello vederli assieme, stringersi la mano, a Reggio Emilia. Là nacque il tricolore, là si incontrerebbero due imprenditori che l’Italia dovrebbe curare e ammirare (e non indagare un giorno sì e l’altro anche…). Due esempi di come Italia ed estero possano convivere e generare ricchezza ed efficienza, quella qualità che è indispensabile per battere una crisi fatta di ragnatele e vecchi immobili statali stantii come i politici che siedono in parlamento.

Si affronteranno due dei migliori giovani allenatori italiani: Stramaccioni ha vinto tutto il possibile con la Primavera dell’Inter, e questo gli è servito per approdare subito a una prima squadra. Ha pagato lo scotto del campionato di serie A, ma si sta adattando in fretta. La sua creatura si sta uniformando a quello che è il suo credo: giocarsela sempre. Ne sa qualcosa la Juventus, che nella casella sconfitte interne annovera un "1" che brucia ancora molto. Di Francesco si sta imponendo con quella silenziosa competenza che ne fece un giocatore importante nella Roma di tanti anni fa. Ha preferito giocatori semi-sconosciuti al grande pubblico solo perché sottovalutati come Missiroli e Magnanelli a nomi stranieri più in voga ed è andato a vincere a Milano sponda Inzaghi. A dimostrare che la meritocrazia nel calcio manca, eccome!

Sassuolo Udinese può rappresentare anche un crocevia fra passato, presente e futuro del calcio italiano. A un Di Natale sempre colpevolmente poco considerato in nazionale (povera Italia…), faranno seguito due giovani di bellissime speranze come Berardi e Zaza?

Le previsioni danno nebbia dalle 19.00 in avanti. L’Emilia è fatta di nebbia, di motori e di imprenditoria a volte geniale. Il Friuli è fatto di lavoratori, bestemmiatori ma timorati di Dio con l’idea del profitto in tasca. Sarà un bello scontro, uno scontro fra le anime “capaci” della serie A.

Buona partita a tutti.

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