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Strama e la chiave del futuro

Il dilemma amletico che accompagna i tifosi dell’Udinese in questo fine campionato pare essere: Stramaccioni si – Stramaccioni no ! Premetto che non sono un tastierista seriale, ma la curiosità spesso prende il sopravvento e mi diletto (poco)...

Lorenzo Petiziol

Il dilemma amletico che accompagna i tifosi dell’Udinese in questo fine campionato pare essere: Stramaccioni si – Stramaccioni no ! Premetto che non sono un tastierista seriale, ma la curiosità spesso prende il sopravvento e mi diletto (poco) a leggere commenti e considerazioni su Facebook e altri blog che riguardano il nostro Mister.

Ti imbatti in uno sciame di concetti che cozzano l’uno contro l’altro. Scopri nel contempo quanto l’Udinese sia l’argomento più gettonato, persino più della politica, che ormai ha perso il suo ardore, lasciando spazio alla rassegnazione.

L’Udinese no, quella tiene banco e non c’è commento o giudizio che non termini con un “Fuarce Udin” .  Chi lo vuole ancora alla guida dell’Udinese, e chi auspica la sua uscita di scena. I metodi sono spesso ruvidi a volte ironici, ma sono opinioni rispettabili dettate dal grande amore che il tifoso friulano riversa per la sua squadra del cuore.

La logica in questi commenti è damigella con poco onore e spesso spunta l’accanimento quasi terapeutico a fin di bene. Andrea Stramaccioni a mio avviso ha tutte le carte in regola per restare ancora alla guida dell’Udinese, al di là del contratto che lega per un altro anno alla Società bianconera. Lo stesso Gianpaolo Pozzo lo ha pubblicamente affermato, e ciò potrebbe bastare.

Cerchiamo di dare significato alla sua stagione, che sul piano estetico non sarà stata brillante sul piano del gioco, e non solo per colpa sua, ma il campionato era stato, sin dall’inizio, definito un passaggio,una transizione visto il cantiere in cui si è dovuto giocare e come conseguenza la Società non si è certo svenata per costruire una squadra capace di ripetere recenti performance europee.

Cosa si chiedeva a Stramaccioni ? La salvezza e la valorizzazione di qualche virgulto. Ebbene gli obiettivi prefissati li ha ottenuti, pur attraverso un percorso irto di spine e con un mese abbondate di anticipo, ha portato la squadra al di là del guado, e valorizzato più di un giocatore.

Allan su tutti , Wague , Piris , Widmer, Karnezis,Evangelista,Herteaux. Non mi pare poco. Non escluderei Perica, il cui utilizzo è stato condizionato dalla sua appartenenza al Chelsea.

Inoltre ha dimostrato di leggere bene le partite e cambiare temi tattici in corsa con grande abilità e in relazione agli uomini a disposizione.

Qualche volta ha sbagliato ? Per fortuna, altrimenti sarebbe un Robot. Del resto chi lavora sbaglia e lui in questa sua prima stagione all’Udinese ha lavorato sodo.

Stramaccioni è un grande conoscitore di calcio, un teorico di prima classe e come tutti i teorici dovrà riuscire a trasmettere in termini pratici le sue conoscenze ai giocatori, che a loro volta debbono dimostrare capacità di apprendimento, nonostante la zavorra di una lingua diversa. Ma il calcio è universale e credo che sotto questo aspetto il problema sia superabile.

A merito di Strama va aggiunto il rapporto instaurato con i giocatori. Forse non lo si è notato sempre, ma a Verona ha avuto la sua sublimazione.

Indimenticabile l’abbraccio di Totò Di Natale al Mister, quasi da libro cuore. Ecco la chiave del futuro di Strama  e dell’Udinese. Sì, Totò Di Natale !

Se Totò resta e si fa gestire in sintonia con il Mister sarebbe il più bell’acquisto dell’Udinese per la prossima stagione. Del resto non vedo Di Natale in qualche altra squadra italiana.

Nel contempo se decidesse di andare all’estero, non posso biasimarlo e cercherò di farmene una ragione. In fondo un Genio come lui ha avuto molto meno di quanto si meritasse. E’ una specie di equazione semplice che parrebbe risolta da quell’abbraccio veronese.

In ogni caso Stramaccioni, ha tutte le carte in regola per guidare ancora l’Udinese e sicuramente in modo ancora più costruttivo. In questo primo anno ha conosciuto bene l’ambiente, ha rapportato bene con la Società e dopo un fisiologico periodo di ambientamento ha stretto un buon feeling con i giocatori e con la maggior parte dei tifosi, aiutato in primis da Di Natale e dai vecchi Pinzi e Domizzi.

Guardatevi in giro. Provate e pensare a illustri trainer come Guardiola e quali giocatori aveva a disposizione o per allontanarci un po’, a Trapattoni pluri - scudettato alla guida di Juventus e Inter dove come N°10 aveva Platini da una parte e Mattheus dall’altra. Quando il Trap è andato a Cagliari aveva come N° 10 Lantignotti ed è stato esonerato.  Stramacioni sarà orfano di Deki Stankovic, ma Andrea a Udine non sarà mai solo.

Con il materiale a disposizione Stramaccioni ha fatto in pieno il suo dovere e ha dimostrato le sue capacità relazionate alla sua giovane età. All’Udinese non abbiamo i Messi i Saurez i Neymar ,Kroos o Lewandosky , ci accontentiamo di molto meno, come sempre, e come sempre dobbiamo ricordarci che la salvezza e restare in serie A è il nostro primo obiettivo.

Per il futuro dell’Udinese piuttosto che cimentarsi nel toto-allenatore e meglio provare con un gratta e … vinci !

Lorenzo Petiziol@MondoUdinese

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