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Udine, una città che balla… in serie A!

Dalla fantastica promozione in A2 di Gsa Udine e Delser School, alla riconferma di Udinese Calcio e Rugby Udine 1928: il capoluogo friulano rappresenta un concentrato di eccellenze sportive da non trascurare

Castellini Barbara

Udine torna dell'Olimpo dello sport nazionale. Quella che si è appena conclusa è senza dubbio una stagione sportiva da record per il capoluogo friulano. Due squadre di basket - la Gsa Udine e la Delser School - sono state promosse dalla serie B all'A2 (graditissimo ritorno per entrambe), mentre la squadra più prestigiosa della città - l'Udinese Calcio - e una delle più antiche - la Rugby Udine 1928 - sono riuscite a mantenere la categoria, seppur con qualche difficoltà. Si tratta di risultati notevoli per una città che conta poco meno di 100mila abitanti. In un momento storico non certo favorevole per gli investimenti in campo sportivo, Udine risponde presente, in modo perentorio e deciso.

Ed è un vero record. Abbiamo, infatti, condotto una rapida analisi a livello nazionale e il risultato è sorprendente: non c'è nessuna - sottolineiamo nessuna - città in Italia ad avere il primato di Udine. Fatta eccezione per le metropoli quali Torino, Milano e Roma, che vantano formazioni presenti in tutte le categorie e in tutte le discipline, non ci sono altre città medio-piccole a vantare due squadre in serie A di basket, una nel calcio e una nel rugby (nemmeno Genova, Verona, Bologna, Firenze e Napoli reggono il confronto). Un tesoretto, nemmeno tanto piccolo, che va in qualche modo difeso. D'altronde la vocazione sportiva del capoluogo friulano è nota e non più di due settimane fa ne ho avuto una diretta testimonianza. Chiacchierando con un attore americano, Charles Michael Davis noto per il suo ruolo nella serie tv "The Originals", è emerso proprio questo aspetto: "Udine? Ah sì, Udinese!", la sua risposta alla domanda se conoscesse o meno la città. E non si tratta di un caso isolato.

Tutto ciò andrebbe valorizzato e non dato per scontato, soprattutto in questo particolare periodo, nel quale le società sportive affrontano difficoltà economiche sempre crescenti. Non possiamo dimenticare la triste fine della New Team Fvg, che a maggio 2014 ha conquistato la promozione in serie A1 di calcio a 5 e pochi giorni dopo ha annunciato la chiusura definitiva. E' evidente che per mantenere categorie di vertice nel calcio, nel basket e nel rugby ci vuole un progetto solido, una presidenza "certa", uno staff dirigenziale valido e una gestione sportiva equilibrata. Ma è anche importante che il territorio stesso faccia la sua parte. E' ormai scientificamente provato che l'indotto generato dallo sport in Italia produce un utile che è superiore all'1,5 per cento del prodotto interno lordo. In particolare, in una regione di medie dimensioni come il Friuli Venezia Giulia e ancor più nella città di Udine, la concentrazione di così tante squadre di vertice dovrebbe favorire sinergie e iniziative volte a incentivare i flussi. Magari sfruttando la presenza del nuovo stadio Friuli, riconosciuto da Coni, Figc,... come un vero e proprio gioiello a livello europeo. Impossibile, poi, non spostare lo sguardo di qualche metro e indicare il palasport Carnera come prossimo passo per la crescita del movimento cestistico cittadino (e per l'organizzazioni di eventi extra-sportivi). A tal proposito, martedì sera dal parquet del palaBenedetti il sindaco Furio Honsell ha tranquillizzato tutti sull'impegno profuso dal Comune di Udine affinchè la Gsa Udine possa debuttare in serie A2 nella "sua casa". Intanto, però, la società di Alessandro Pedone si è cautelata indicando anche il palasport di Cividale del Friuli come eventuale sede per le gare ufficiali. Ovviamente la speranza è che non sia necessario emigrare e, soprattutto, che Udine possa riavere a disposizione uno dei suoi impianti principali. Intanto godiamoci un estate a tinte bianconere...

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