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Udinese “ferita”, ma la rabbia va trasformata in energia

Dopo aver subito un palese danno allo stadio Olimpico, ora i bianconeri dovranno ritrovare la concentrazione in vista di un confronto ancora più complicato contro la Juventus

Castellini Barbara

Il calcio è anche questo: errori arbitrali, sviste clamorose, risultati falsati. E domenica pomeriggio l'Udinese l'ha rivissuto sulla propria pelle, uscendo "ferita" dallo stadio Olimpico con zero punti e tanta rabbia. La direzione di gara inadeguata di Luca Pairetto ha scatenato le ire addirittura di patron Gianpaolo Pozzo, che da tempo non esternava il suo pensiero in modo così diretto e vibrante. D'altronde certi episodi colpiscono, come un pugno allo stomaco, e sono difficili da digerire.

Eppure l'Udinese dovrà lasciarsi alle spalle la nefasta domenica romana per concentrarsi subito sul prossimo impegno, uno di quelli che incute motivato timore. A distanza di poco più di un anno, infatti, domenica allo stadio Friuli (già sold out da giorni) si presenterà la Juventus, pluri Campione d'Italia e nuovamente in corsa (praticamente senza rivali) verso lo scudetto. Proprio in occasione della sfida d'andata dello scorso 15 ottobre (terminata 2-1 a favore della Vecchia Signora grazie alla doppietta messa a segno da Dybala, di Jankto il gol friulano) Gigi Delneri debuttò sulla panchina dell'Udinese. Un esordio tutto sommato non così amaro: in quell'occasione, infatti, i friulani dimostrarono di poter reggere a lunghi tratti il confronto con i Campioni d'Italia, salvo cedere solo per episodi. Una di quelle partite che, risultato a parte, possono essere considerate positive sotto il profilo della gestione e dell'impegno. Ecco, dunque, da dove dovrà ripartire il team bianconero dopo i tre ko con Fiorentina, Sassuolo e Lazio. Serviranno sicuramente attenzione e concentrazione, ma anche coraggio, determinazione e intensità. E quella rabbia accumulata nel corso del match dell'Olimpico dovrà essere trasformata in energia positiva. Solo così l'Udinese potrà tentare di non affondare.

La classifica, effettivamente, è impietosa: sono 37 i punti che separano la capolista dal team di Delneri, che finora complessivamente ne ha conquistato un numero inferiore (29). Ma si sa che alle volte - raramente, ma succede - le gerarchie possono essere sovvertite. L'Udinese ha l'obbligo di crederci. E soprattutto dovrà cercare di realizzare ciò che finora non le è quasi mai riuscito: sfruttare qualsiasi occasione per colpire l'avversario. Il rientro di Rodrigo De Paul (assente domenica per squalifica) in tal senso potrebbe risultare provvidenziale. L'argentino è uno dei giocatori maggiormente in crescita e potrebbe essere il "jolly" a disposizione di Delneri. Ma è tutta la squadra che deve riprendere a correre, perchè, anche se sembrerebbe il contrario, il campionato non è finito. E va onorato.

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