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Udinese: gioventù bruciata?

Ogni mercoledì a Latisana, il mio paese, c’è un bel mercato. La città cambia aspetto,bancarelle ovunque,con il sole, l’atmosfera ti riporta indietro nel tempo quando ero giovane e tutto mi sembrava una festa. In fondo lo è anche oggi, con...

Lorenzo Petiziol

Ogni mercoledì a Latisana, il mio paese, c’è un bel mercato. La città cambia aspetto,bancarelle ovunque,con il sole, l’atmosfera ti riporta indietro nel tempo quando ero giovane e tutto mi sembrava una festa.

In fondo lo è anche oggi, con la gente che mostra e declama la sua mercanzia, facendo rimpiangere i tempi in cui il contatto umano era prerogativa di rapporti sereni senza inquinamenti.

Chi compra e chi vende, si discute il prezzo, ci si lascia con sorriso. Ognuna delle due parti è convinta di aver fatto un affare. Ed è così.

Con cadenza settimanale il rito si ripete, con le stesse persone con la stessa merce .La sensazione è che il tempo abbia preso una pausa nel suo scorrere.

Mercato ! Di questi tempi di grande attualità, ma assai meno romantico. Chi compra, non apre il portafoglio, ma stacca assegni a sei o sette zeri. E’ il mercato del calcio, opulento, senza bancarelle e senza piazze o via storiche, ma grandi alberghi, senza passeggiate,con aerei pronti al decollo per non perdere l’occasione di acquistare o vendere il campione, spesso il bidone.

Questo calcio non conosce sorrisi.

Cifre d’acquisto e ingaggi vivono fuori dalla nostra quotidiana realtà. Chiedete ad un calciatore se è al corrente della deflagrante emergenze degli immigrati in Italia, se conosce il problema del taglio delle pensioni, se è informato di Mafia Capitale o conosce la storia dei Marò.

Mi debbo rassegnare a etichettarla come “Legge di Mercato”. E così andrà avanti sempre peggio, senza valori.

E per alcuni giovani calciatori questa è, e rimane, la Fabbrica delle illusioni, che conosce fallimenti, ma si appella ai sindacati che sono la longa manu del potere.

Le performance di Tavecchio, di Lotito, del Parma, di Blatter fanno parte di un percorso in sintonia con questo calcio, con questo mercato del potere.

Penso a Blatter, di come ha gestito l’organo mondiale del calcio, la FIFA.  E’ come imporre alla Franzoni di fare la baby sitter. Spesso mi chiedo che fine faranno i nostri giovani, che arrivano alle soglie di questo mondo, con fardelli di speranze e uno zaino pronto ad essere riempito di tanti Euro o dollari.

Il calcio è diventato ormai una macchina senza freni, deve solo correre. Una sosta equivale ad un sorpasso altrui, e la rincorsa impone sperpero di denaro. Rimanendo tra le mura amiche, in Friuli, all’Udinese, ho fatto il sunto delle operazioni di mercato e dei giovani che ruotano attorno a questa Società.

Comincio da Battocchio, svezzato da Rudy Vanoli, approdato in Premier League, un campionato in serie B, ed ora titolare nell’Under 21 di Di Biagio che sta disputando l’Europeo in Repubblica Ceca.

 

A seguire Vydra, cresciuto nella primavera dell’Udinese, poi ceduto al Watford.

Laurito che con Vanoli fece 32 gol, 12 in più di Balotelli: sparito, lasciato andare.

Jaadi si presentò con un ottimo esordio, poi dato in prestito al Latina

Verre, acquistato nel contesto dell’affare Benatia, sempre in prestito. Tra i migliori giocatori quest’anno del torneo cadetto. Il suo rientro a Udine appare difficile.

Scuffet,scalzato dal gran rifiuto ora  andrà in prestito

Meret e Perisan, faranno panchina in attesa di crescere (?)

Pontisso, centrocampista con esordio in  serie A all’ultima di campionato, sarà aggregato in prima squadra, ma difficilmente verrà impiegato da Colantuono, uno che cerca sicurezze.

Coppolaro: vedi sopra

Bochniewicz, cresciuto con Mattiussi, potrebbe andare in prestito.

Zielinski, a Empoli ha convinto, tanto che lo vorrebbero acquistare, ma l’Udinese concederà solo il prestito.

Rovini, talento paragonato a Di Natale, stella in primavera, poi tornato a Empoli (finito in prestito alla Spal), ora è da valutare se l’Udinese lo riporterà a Udine

Vutov, attaccante bulgaro preso due anni fa per giocare in prima squadra, ha fatto la trafila solo in primavera.

Questa è solo una parte della lista di giocatori giovani che cullano speranze di successo.

Loro sono merce, loro vengono usati per fare mercato, senza le romantiche bancarelle.

Poi finirà la Coppa America e arriveranno a Udine,brasiliani, peruviani, venezuelani, messicani uruguagi, paraguaiani, naturalmente di seconda o terza fascia . Quelli di prima prenderanno verosimilmente il volo per Londra.

Per gli altri un Venezia - Granada non glielo toglie nessuno.

Riconosco all’Udinese capacità spesso miracolose nel gestire i giocatori e la loro valorizzazione, ma nel contempo mi auguro che sprechi un po’ del suo talento nel rendere la squadra meno foresta di quanto ha fatto finora, anche  se le leggi di Mercato impongono sanità di bilanci.

O vogliamo continuare a parlare di gioventù sprecata, o peggio ancora bruciata ?

"Lorenzo Petiziol @MondoUdinese

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